I lavori dovevano finire il 27 agosto 2018, il nuovo cronoprogramma prevede l’apertura a fine febbraio 2022, tre anni e mezzo di ritardo. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto ora che è prevista l’uscita obbligatoria a Giostra per chi viene da Villafranca e le lunghe code sono all’ordine del giorno.
Ma perché tre anni e mezzo di ritardo per avere il nuovo viadotto Ritiro? Il contratto d’appalto è stato firmato il 17 giugno 2015, la consegna dei lavori il 29 aprile 2016, l’ultimazione lavori era prevista per il 27 agosto 2018.
“A giugno 2018 – racconta la Toto Costruzioni, che sta eseguendo l’appalto – è stata concessa una prima proroga con rimodulazione del termine di ultimazione al 29 giugno 2020 a causa di criticità amministrative legate alla indisponibilità delle rampe di svincolo (Rampa A) e di permessi necessari per la chiusura e condizionamento del traffico autostradale e della viabilità comunale interferita; poi è emersa la necessità di redigere una perizia di variante e suppletiva per lavorazioni impreviste ed imprevedibili all’atto della stipula del contratto, firmata lo scorso 24 giugno. E’ stato, contestualmente, ridefinito un nuovo cronoprogramma dei lavori, che prevede l’ultimazione delle attività di cantiere a fine 2021 e l’apertura al traffico a fine febbraio 2022, dopo i collaudi e le opere accessorie. Nel frattempo, la realizzazione della rotatoria di Giostra è stata autorizzata a settembre 2019, i lavori sono finiti a dicembre e l’autorizzazione all’uso è stata concessa a marzo 2020, proprio quando l’emergenza coronavirus ha comportato il fermo lavori dal 13 marzo al 17 maggio, tutte cause indipendenti dalla nostra volontà. Lo confermano tutti i soggetti preposti, tra i quali anche la Commissione di accordo bonario per le riserve nel rapporto di appalto. E non è colpa neanche del Cas né della Regione”.
Insomma, non è colpa di nessuno. “Abbiamo fatto tutto quanto previsto in progetto, miglioramenti compresi, il cronoprogramma è stato rimodulato per cause non imputabili a noi”.