MESSINA – Ormai da tanti anni si sentono, soprattutto in estate, appelli rivolti ai padroni di cani e gatti per far sì che nessuno possa abbandonarne sul territorio. Una pratica vile, quella dell’abbandono degli animali, che purtroppo ancora oggi, nel 2021, è viva e vegeta e contro cui da tempo si combatte con norme, multe salate e anche con chi controlla il territorio. Una di queste storie ce la racconta direttamente la dottoressa Rosanna Giorgianni, capo nucleo delle Guardie Zoofile della Lega nazionale per la difesa del cane sezione Messina: “Eravamo a Castanea, qualche giorno fa, per fare un sopralluogo dopo un esposto che c’è arrivato. Mentre guidavamo tra Castanea e Portella abbiamo incrociato in piena curva questo cane. Meno male che l’abbiamo visto. Messo in sicurezza subito e tolto dalla strada, abbiamo rilevato che il cane, maschio di taglia grande, non era munito di microchip. Si presume abbia 3 anni, è stato buonissimo sin dall’inizio lasciandosi avvicinare e accudire da noi. Lì a Castanea le macchine spesso corrono e lui si trovava in un punto pericolosissimo. Non ha un nome ma non so perché da subito mi è venuto naturale chiamarlo Mosè”.
L’intervento delle guardie zoofile ha fatto sì che Mosè, come lo chiameremo anche noi, non diventasse un pericolo per le auto e, soprattutto, per sé. Ma ora l’iter non sarà semplice per il randagio: “Parliamo di un cane buonissimo, era un poco impaurito ma lo stesso si è lasciato avvicinare. In questo momento si trova in clinica veterinaria per controllarne lo stato di salute. Il problema ora sarà che la legge prevede che il cane, non rientrando nelle razze pericolose, verrà castrato e rimesso sul territorio. La sua unica salvezza può essere trovare una famiglia per lui, perché anche se il Comune volesse mandarlo al canile Millemusi non potrebbe perché è pieno”.
L’attività delle guardie zoofile è varia. Si tratta di uomini e donne che volontariamente mettono a disposizione del territorio, degli animali e dei cittadini la loro passione e il loro tempo. “Noi siamo volontari”, spiega la dottoressa Giorgianni raccontando come funziona la loro attività, “arrivano le segnalazioni via mail e noi interveniamo per eventuali maltrattamenti. Parliamo di segnalazioni riservate. In più capita che facciamo controlli sul territorio per la raccolta delle deiezioni canine e la microchippatura degli animali, chiedendo i documenti a chi lo accompagna per capire se sia o meno intestato a chi lo sta portando al guinzaglio. Capita che qualcuno ritrova i cani, non si sa che bisogna denunciarne il ritrovamento proprio per il microchip e rischi anche una denuncia. Ci sono delle leggi da rispettare”.
Ancora troppi, però, gli abbandoni, anche nella nostra città: “ci sono tanti abbandoni purtroppo. La scorsa settimana hanno legato due cani di taglia grande al cancello del canile. Ma soprattutto tantissimi cuccioli e questo è un problema perché bisogna allattarli, non è semplice trovare i volontari che riescano ad accudirli. Per non parlare dei gatti, tantissimi”. Non solo cani e gatti, però, al centro della loro attività: “in caso di animali di tipo diverso, invece, ci appoggiamo al centro fauna selvatica. Questi animali particolari, parliamo di uccelli o ricci, ad esempio, che vengono poi portati al centro recupero. Noi siamo zoofili, quindi per ogni tipo di animale ci attiviamo, ma ovviamente in determinati casi ci serve appoggiarci a loro”.
Un problema grosso e serio, culturale e sociale, che va affrontato e risolto per garantire la salvaguardia di questi animali, troppo spesso lasciati a se stessi in giro per la città. Storie come quella di Mosè, purtroppo sono all’ordine del giorno, ma per fortuna sono tanti anche i cittadini che amano gli animali, li adottano, li curano e “combattono” questo fenomeno nel migliore dei modi possibili, con l’affetto dato (e ricevuto) da cani e gatti. L’appello, quindi, è duplice: da una parte bisogna far sì che si riduca l’alto tasso di animali abbandonati; dall’altra aiutare i tanti randagi che girovagano o che sono attualmente al canile (circa 300 esemplari). Com’è possibile farlo? Partendo da Mosè, che aspetta soltanto una famiglia che lo ami per non tornare, si spera, da solo lungo le strade delle colline cittadine. Per eventuali segnalazioni di maltrattamenti è possibile inviare una mail all’indirizzo guardiezoofileme@gmail.com