Del gruppo criminale scoperto nell’operazione “Provinciale” faceva parte anche Salvatore Sparacio, figlio di Rosario, fratello dello storico boss Luigi Sparacio, poi diventato collaboratore di giustizia. La Guardia di Finanza ha scoperto che il centro dei contatti tra Sparacio e Lo Duca era la sala giochi “Biliardi Sud”, nella zona di viale Europa, formalmente intestata a Letterio Cuscinà e Mario Alibrandi ma riferibile a Sparacio.
Le schermature societarie erano una costante. Erano riferibili a Sparacio anche un’altra sala biliardi, in pieno centro di Messina, intestata ad Antonio Scavuzzo, e un pub, anche questo a Messina centro, intestato a Carlo Cafarella.
L’11 aprile 2020, il corteo funebre di Rosario Sparacio, fratello dell’ex boss Luigi e padre di Salvatore, si era fermato proprio davanti alla sala “Biliardi Sud”, in violazione delle norme anti Covid, nella fase del primo confinamento.
Dentro quella sala, si tenevano vertici mafiosi e si praticava gioco d’azzardo, mediante piattaforme di scommesse online con sede all’estero, che permettevano di accedere a giochi illeciti. Tramite intimidazioni, l’associazione mafiosa imponeva l’uso delle stesse piattaforme e delle stesse video slot ai vari gestori locali.
Sparacio aveva consolidati rapporti con dirigenti maltesi del settore, tanto da spuntare provvigioni del 40 % sugli incassi delle scommesse. Lo Duca e il gruppo Santapaola individuavano in Sparacio la testa di ponte per accedere al settore. Noti marchi di scommesse avevano avuto accesso al territorio messinese proprio perché introdotti da Sparacio.