MESSINA – “Musica e idee per lo Stretto”: un evento organizzato dal Comitato “Invece del ponte” a Capo Peloro, al Parco Horcynus Orca, che mostra che la tutela dello Stretto e la promozione di uno sviluppo sostenibile per l’area dello Stretto supera steccati politici e fa incontrare persone e politica al di là delle appartenenze di schieramento. Momenti musicali intervallati da un confronto a più voci. Sono intervenuti Giuseppe Provenzano, parlamentare del Pd; Fabio Granata, assessore alla cultura di Siracusa; Barbara Floridia, senatrice del M5S e presidente della Vigilanza Rai, il costituzionalista e scrittore Michele Ainis e l’ex sindaco di Messina Renato Accorinti.
Dopo i saluti del professore Giordano e del Professore Giunta della Fondazione Horcynus Orca e l’introduzione dell’ingegnere Sergio De Cola del comitato ‘Invece del ponte’, è intervenuto Giuseppe Provenzano. Ha denunciato che il sì ideologico al ponte è l’unica idea per il sud di chi, invece, non ha mai avuto un progetto per il sud. Provenzano ha anche sottolineato come il ponte non abbia alcuna copertura finanziaria e drenerebbe risorse che invece servono per risolvere problemi drammatici che restano immutati da sempre. “Non tutti hanno un prezzo”, così ha esordito Fabio Granata ribadendo la sua assoluta contrarietà all’opera e chiedendo ri-guardo per la Sicilia, che continua a scontare la mancanza di una seria programmazione e vive in continua emergenza. Granata ha denunciato le tante zone grigie ed una borghesia mafiosa attratta dal ricatto del ponte.
Per la senatrice Floridia il ponte non è sviluppo, è un affare, figlio di una volontà malsana e il territorio messinese sarebbe devastato. Un altro sviluppo è necessario e possibile invece del ponte, ma intanto il governo ha cominciato a tagliare risorse dal Pnrr per la Sicilia, in particolare per i collegamenti ferroviari. Successivamente Ainis ha ripreso i molti dubbi di costituzionalità riguardo l’iter seguito e sulla mancanza del dibattito pubblico e del coinvolgimento della popolazione. Un’opera in cui, come ha ribadito l’Anac, tutti i rischi sono a carico del pubblico e sono offesi i principi della concorrenza. Lo Stretto fa parte del patrimonio paesaggistico e culturale della nazione, ha affermato Ainis, e non può essere sfregiato. In conclusione Accorinti ha denunciato le frasi di Salvini contro don Ciotti, frasi “disgustose dette da un piccolo uomo nei confronti di chi ogni giorno si batte contro le mafie”. L’ex sindaco di Messina ha ribadito la necessità di tornare a mobilitarsi, ripartendo dal basso, in difesa dello Stretto, un luogo che è madre di tutti noi. Particolarmente apprezzata l’alternanza sul palco dei relatori con giovani musicisti della nostra città (Erika Mancuso, Intelaiatura basimale, La stanza della nonna, Delvento), che ha dato “ritmo” all’esperienza di musica e idee per lo sviluppo del territorio.