MESSINA – L’attore messinese Nicola Calì sarà in scena venerdì 17 giugno con “Sikaniae”. Il Totò Riina de “Il Traditore” reciterà al Teatro Annibale Maria di Francia alle ore 21 con questa opera teatrale che aveva in mente da tempo e che sul palcoscenico lo vedrà nel ruolo di cantastorie nel prologo e nell’epilogo (scritti dallo stesso Calì).
Le sue parole incorniciano i tre episodi centrali, scritti da Dario Tomasello e dedicati alla tragedia dell’alluvione di Giampilieri, all’omicidio di Graziella Campagna e a una “invenzione comica” nella quale del tutto impropriamente un uomo fa avance a Dina e Clarenza. Al fianco di Calì ci saranno, oltre a Giacomo Farina, Carlo Piciché, aiuto regista e “spalla”, e l’attrice Rosemary Calderone (immagine in evidenza).
Per informazioni e prenotazioni fare riferimento al numero telefonico 3515756222 o rivolgersi al botteghino del teatro Annibale.
«L’avevo in mente già quando ero al lavoro per “Il traditore” di Bellocchio. Fin da allora “Sikaniae” mi appariva la pièce giusta con cui ritornare sul palcoscenico». Più di tre anni sono trascorsi da quel momento, ma Nicola Calì – come ha ricordato nella presentazione al Feltrinelli Point di Messina – non ha mai smesso di lavorare al progetto, rinviato tante volte a causa degli impegni che sono sopraggiunti dopo il successo del film in cui interpreta Totò Riina ma anche a causa della pandemia che ha chiuso i teatri e poi per mille piccole contingenze che si sono frapposte alla realizzazione dello spettacolo.
Oggi c’è la data. “Sikaniae” andrà in scena venerdì 17 giugno alle ore 21 al Teatro Annibale di Messina. «Normalmente non sono superstizioso o scaramantico», ha spiegato Calì che di “Sikaniae” è regista, protagonista e coautore insieme con Dario Tomasello. «Ma per questa messinscena quasi lo sono diventato perché gli intoppi sono stati davvero innumerevoli. E allora mi sono detto che sarebbe stato opportuno guardarla in faccia, la sfiga, e sfidarla perfino. È per questo che ho fissato il nuovo debutto di quest’opera a cui tengo moltissimo in una data che probabilmente non piacerebbe a nessun altro. A me piace perché penso che il calore e l’affetto del pubblico sono talmente forti da sconfiggere qualsiasi sfortuna».
Vera e propria dichiarazione d’amore alla Sicilia, “Sikaniae” guizza tra teatro e metateatro (tra le “maschere” rappresentate anche un capocomico prepotente che se la prende con i propri assistenti) e attraversa alcuni momenti emblematici della storia di Messina. E se nel prologo e nell’epilogo, scritti dallo stesso Calì, un cantastorie mischia attualità e passato, “macchiette” e personaggi, irrisione e autoironia, nelle tre scene centrali in cui Nicola Calì diventa di volta in volta una vittima della terribile alluvione di Giampilieri (“’Na vuci senza luci”), il killer della giovanissima Graziella Campagna (“Città babba”) e un ridicolo molestatore ai tempi dei Vespri (“Per chi suoni le campane?”).
Introdotta dal direttore della Feltrinelli, Salvo Trimarchi, che ha sottolineato il ruolo delle librerie come «autentici luoghi di comunità nei quali confrontarsi e riscoprirsi desiderosi di superare divisioni e gelosie per mettere insieme le forze e costruire un modo condiviso e comune di guardare alla città e ai suoi talenti», la presentazione di “Sikaniae” ha visto Calì insieme con il compositore Giacomo Farina e con le due make up artist Giovanna Gaudenti e Wilma Salzillo.
«Apprezzo molto la drammaturgia di Calì, una scrittura che è anche visiva», ha detto Giacomo Farina, il musicista che accompagnerà dal vivo la messinscena con le sue percussioni, approfondendone la narrazione. «E mi ha coinvolto l’idea di poter dare a questa pièce una “risonanza” musicale, una sorta di punteggiatura sonora».
E non è tutto. “Sikaniae” – ha ricordato Calì – sarà anche il cuore di un video, nel quale le immagini dal palco faranno da contro canto alle immagini della città e a quelle del backstage. «L’opera si presta ad un dialogo con Messina, perché ripercorre momenti fondamentali della sua storia, passando da accenti tragici a momenti luminosi e a rivisitazioni comiche».
Il cast, impegnato in questi giorni nella serie finale di prove, vede il protagonista affiancato dal musicista Giacomo Farina che accompagnerà la messinscena con le sue percussioni, dalla “spalla” e aiutoregista Carlo Piciché e dall’attrice Rosemary Calderone, mentre nel dietro le quinte sono all’opera Alessandro Santoro assistente alla regia, Carmen Melania Spanò per la consulenza ai movimenti scenici, Daniela Cannata per scene e costumi, Wilma Salzillo al make up, Enrico Guerrera fotografo di compagnia.