“Un libro senza lettori è un corpo in putrefazione. Il patrimonio delle opere dell’antichità classica, destinate al naufragio insieme con il loro mondo, per merito di copisti e filologi può vantare invece l’origine dell’Umanesimo e del Rinascimento. Quando un libro, destinato a sparire perché è un ingombro per chi lo detiene, appare nelle bancarelle di umili venditori ambulanti, ovunque apprezzati e sostenuti tranne che a Messina, riprende nell’incontro infallibile col suo lettore il corso della sua esistenza tra le generazioni. L’agorà, il foro, la piazza già nei loro etimi esprimono raduno, spazio aperto, socialità, e per questa destinazione d’origine continuano ad essere protagonisti di storia, di civiltà e della nostra vita quotidiana. Libri, cultura, lavoro, relazioni sono diritti di libertà non ottriati e, va da sé, non assoggettabili ad autorizzazione di alcuna specie”.
Lo dicono i membri del circolo Pickwick di Messina: Carlo Callegari, Luigi Sturniolo, Francesco Carciotto, Nicola D’Arrigo, Salvatore D’Arrigo, Gaetano Carrano. Antonio Gallo, Adolfo Angeli, Giuseppe Chillè, Corrado Fonseca e Gabriele Parisi, dopo che domenica scorsa, mentre attorno alle bancarelle si affaccendavano numerose persone in cerca del loro libro, alcuni vigili urbani hanno elevato un verbale di occupazione abusiva di suolo pubblico nella fattispecie di divieto di sosta, non avendo riscontrato nessun altro illecito, ma causando comunque la sospensione della serena consultazione dei molti volumi esposti all’interesse di ciascuno necessariamente su banchetti mobili in un’ aiuola attorno ad un albero.
“Malauguratamente, ma non senza colpe collettive, per la necessità di arrestare il contagio virale i diritti costituzionali sono diventati preda di ordinanze di amministratori eccitati dalla possibilità di affermare un potere personale su cittadini confusi e spaventati, un fenomeno che ha già superato la fase di tendenza per imporsi ormai come una realtà, di cui, è bene ricordarlo, noi cittadini abbiamo la terapia adeguata e definitiva. Come membri del club Pickwick di Piazza del popolo, istituzione informale eppure dotata di regole giuridiche secondo la teoria di Santi Romano, continueremo lo scambio di libri ogni domenica con il supporto indispensabile dei lavoratori che raccolgono e custodiscono i libri dismessi, altrimenti destinati al macero, rigettando l’accusa di occupazione abusiva di suolo pubblico. Infatti, non abbiamo occupato né occuperemo la sede stradale, come invece si potrebbe intendere dal “verbale di contestazione violazioni codice della strada” utilizzato domenica impropriamente, perché, avendo occupato suolo pubblico non per interesse privato ma di tutti e a danno di nessuno, la nostra risulta occupazione pubblica di suolo pubblico. Gli aderenti al club Pickwick, essendo stati esclusi dalla verbalizzazione dagli agenti di servizio, che hanno individuato un solo trasgressore forse per l’impossibilità di multare decine di persone per un solo reato di sosta vietata, hanno pertanto ragione di pretendere la notifica del verbale e perciò firmano la dichiarazione: C’ero anche io il 16 maggio 2021 a Piazza del popolo e per il mio interesse alla diffusione dei libri mi merito la notifica del verbale per divieto di sosta”.