MESSINA – La multa ai nudisti a San Saba, che venerdì pomeriggio scorso la sezione ambientale della municipale aveva elevato a due bagnanti di più di 3mila € a testa, si arricchisce di un nuovo capitolo polemico.
I due bagnanti nudisti si trovavano precisamente sulla spiaggia di Capo Rasocolmo, a Piano Torre, accanto alle Montagne di Sabbia. A seguito del “bltiz” della polizia municipale, con tanto di sbandieramento di contravvenzione avvenuta, si è acceso un grande dibattito in città su più livelli.
Dalla semplice opinione scambiata con gli amici, all’interrogazione del consigliere comunale Alessandro Russo in Consiglio e le molte prese di posizione di alcune associazioni della città dello Stretto l’opinione di molti è quasi unanime nel richiedere una porzione di spiaggia riconosciuta per naturisti.
Già nei commenti all’articolo della notizia della multa, pubblicato sabato mattina, i lettori ironizzavano circa il “blitz” poiché l’impressione era di stare esagerando nel condannare il gesto dei bagnanti.
“Invece di pensare ai nudisti, perché non pensano di rendere la spiaggia fruibile alla cittadinanza eliminando barche, carrelli e trattori” era stato uno dei commenti. A cui era seguita una constatazione circa l’ormai consolidato uso di quel tratto di spiaggia per naturisti: “Quella è una spiaggia frequentata da naturisti da oltre 50 anni, segnalata su tutte le guide. Lontana dal centro abitato e dalla spiaggia per famiglie. Spiagge del genere esistono in tutti i paesi civili… E qui che succede?”.
Non sono mancate le critiche a chi ha elevato le sanzioni, chiedendosi ironicamente perché non vengono fatte le “multe a quelli che non permettono l’accesso al mare da mortelle a tono?”. O ancora lasciando intendere che ci siano delle altre priorità per la città di Messina: “Che la sezione ambiente della Polizia municipale trovi il tempo di multare due persone nude sulla spiaggia di Santo Saba, invece di “dedicarsi” agli incivili che lasciano sacchetti di spazzatura in ogni dove nelle strade di questa città, o al “decoro urbano” ridotto a livelli inaccettabili, questo mi appare indecente”.
Se il blitz aveva l’intenzione di sferrare un colpo alle pratiche nudiste ha ottenuto l’effetto opposto accendendo un grande dibattito per vedere riconosciuta una porzione di spiaggia destinata alle pratiche naturiste. Come si legge già nell’interrogazione urgente del consigliere Russo è forte la volontà, dopo questo episodio, di “avviare la procedura di individuazione nel tratto finale di litorale di Capo Rasocolmo di una porzione di spiaggia stabilmente destinata ai fruitori naturisti, in ragione della sua storicità di utilizzo”.
A finire sotto accusa diventano così le modalità del “blitz”, il consigliere del Partito Democratico chiede all’amministrazione comunale se l’azione “sia stata contraddistinta da moralismo e da pregiudizio nei confronti di chi pratica regolarmente il naturismo. Circostanza che ha spinto alcuni fruitori dei social network a utilizzare toni offensivi”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Azione, che in un comunicato scrive “la porzione di spiaggia tra San Saba e Piano Torre, che da decenni ospita chi liberamente sceglie di adottare la pratica nudista, è sempre stata un porto franco senza che ciò abbia causato disagi alla cittadinanza, sollevato polemiche o determinato fastidi e controversie”. Pertanto chiede conto anche del “blitz”, documentato e celebrato sui social e poi rimosso, ma soprattutto auspica che questo episodio “serva ad affermare che esiste una spiaggia naturista a Messina, col beneplacito dell’amministrazione” s’intende.
Anche Volt, movimento politico europeo, chiede un riconoscimento e al tempo stesso critica l’operato “moralista ipocrita e pretestuoso, che non rende affatto onore al corpo di Polizia Municipale, né alla città”. Per Veronica Pagano, una delle due coordinatrici del movimento in riva allo Stretto, “è ora che si garantiscano spazi riservati regolarizzati che consentano (a chi lo voglia) di poter vivere lecitamente e liberamente il proprio rapporto con la natura”.
Chi invece sembra non provare nessuna solidarietà verso i nudisti multati sono i componenti del Comitato Messina Nord che hanno inviato un comunicato dove denunciano come “ogni giorno, soprattutto nel fine settimana, dalle 18 in poi quel tratto di spiaggia si trasforma in youporn.
Dove scambisti, gay, lsg, danno il meglio di sé“.
A questa accusa pesante e non corroborata da prove di alcun tipo ha risposto Rosario Duca, dell’Arcigay Makwan Messina, usando queste parole: “Riteniamo che tutto questo rientra in un preciso disegno al fine di istigare odio verso le persone LGBT+ e così come sta succedendo in tante parte d’Italia provocare un ondata di violenza verse queste”.
“Ci sono centinaia di km di spiaggia aperta a tutti – concludono nel loro comunicato rimarcando la necessità di destinare una spiaggia ai naturisti – se una piccola parte, come Capo Rasocolmo, viene lasciata ai naturisti non toglie niente a nessuno e contribuisce a rafforzare il concetto che i diritti non possono essere privilegi per alcuni e discriminazione per altri”.