MESSINA – Doveva essere il giorno del direttore generale di ArisMe ma ancora una volta così non è stato. Il Presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile, su richiesta del dottore Cama, dirigente che avrebbe dovuto emettere i pareri sugli emendamenti, ha dovuto rimandare ancora una volta la trattazione della delibera all’ordine del giorno sull’Agenzia per il risanamento. “Parliamo di una materia che sembra facile ma non lo è”, ha dichiarato proprio Cama in aula, chiedendo ancora qualche giorno per approfondire “la delicata questione”.
Una seduta, quella di ieri, che si è aperta con un minuto di silenzio per commemorare il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta, nell’anniversario dell’attentato di Via D’Amelio di 29 anni fa. Il consiglio comunale ha, dopo il rinvio, continuato i lavori dibattendo su due mozioni presentate nelle scorse settimane. Approvata all’unanimità quella riguardante il diritto di voto dei cittadini fuori sede, un argomento che da tempo viene dibattuto anche a livello regionale e nazionale. Tutti d’accordo i consiglieri sul garantire il diritto di voto ai tanti residenti messinesi che, per motivi di studio o lavoro, si trovano lontani dallo Stretto e che per poter votare spesso sono costretti a viaggi non semplici e spese cospicue.
Accolta anche la seconda mozione dibattuta, l’atto di indirizzo riguardante la divisione della sesta circoscrizione in due parti, per far fronte alla grandezza e alla varietà del territorio che attualmente include. Un argomento non semplice da affrontare e che i 14 favorevoli su 18 presenti vogliono portare di fronte all’amministrazione. Le peculiarità del territorio messinese, con le sei circoscrizioni a presentare al loro interno sia villaggi sia tessuto maggiormente urbano, entrano così al centro di un dibattito che sicuramente si riproporrà all’interno di Palazzo Zanca.