Ci sono quattro indagati per la morte di Salvatore Ada, l’operaio della Toto Costruzioni morto nell’incidente avvenuto al magazzino di stoccaggio a servizio dei cantieri del viadotto Ritiro della A20. Lunedì prossimo 25 ottobre infatti il sostituto procuratore Francesco Lo Gerfo, titolare del caso, vuole affidare l’autopsia alla dottoressa Cristina Mondello, che avrà il compito di chiarire esattamente com’è morto il cinquantaquattrenne messinese.
In vista dell’esame medico legale ha avvisato Paolo Toto, il rappresentante del colosso che ha in affidamento i lavori, la stessa società, l’ingegnere Dan Alpen e il geometra Natale Bommara, rispettivamente direttore e responsabile del cantiere.
L’ipotesi di reato è omicidio colposo e l’avviso agli indagati non costituisce al momento un indicazione di responsabilità ma è anzitutto a loro tutela, per permettergli di partecipare all’accertamento con le garanzie previste dalla legge. Soltanto dopo questa prima fare il magistrato capirà se sono ipotizzabili effettive responsabilità e in capo a chi, per la tragedia dello scorso 12 ottobre sera, quando Salvatore è rimasto schiacciato da un new jersey durante le operazioni di carico su un camion che avrebbe dovuto trasferire la barriera a Cefalù.
Intanto vanno avanti le indagini della Squadra Mobile, coordinate dal dirigente Marco Alletto che ha acquisito le prime testimonianze, e dell’Ispettorato del Lavoro.
La famiglia ora attende gli sviluppi dell’inchiesta, e nominerà la dottoressa Elvira Ventura Spagnolo per seguire l’autopsia. La moglie di Salvatore per la tutela legale si è invece affidata agli avvocati Filippo Mangiapane e Vincenzina Colaci.