Si aprono le porte del carcere di Gazzi per sette persone tra quelle coinvolte nell’operazione Cesare dei Carabinieri sugli affari dei nuovi nomi del clan Galli di Giostra a Messina e lo spaccio di droga tra la stessa zona e Villaggio Aldisio.
Il Tribunale del Riesame ha infatti rivisto l’ordinanza che ha portato la blitz dello scorso 11 novembre stabilendo che sotto il profilo cautelare va ridimensionata. Il Collegio della libertà (presidente Micali) ha quindi revocato il carcere disposto per Maria Grazia Munnia, la segretaria considerata il braccio operativo di Giuseppe Irrera, genero del boss Luigi Galli, fruttivendolo con parecchi altri interessi economici.
Tornano in libertà anche i fratelli Alessio, Carlo e Roberto Palermo, considerati i pusher più stretti di Carlo Altavilla, mentre ottiene i domiciliari Giuseppa Leonardi, moglie di Tommaso Giacobbe, che anche dal carcere proprio attraverso le donne di famiglia continuava a tenere le fila dello spaccio della droga a Villaggio Aldisio.
Sono tutti difesi dall’avvocato Salvatore Silvestro, che dal punto di vista delle esigenze cautelari ha visto accolte tutte le sue richieste dal Tribunale della libertà.
Scarcerato anche Natale Rigano, accusato di essere l’allibratore delle scommesse sulle corse clandestine di cavalli, business che aveva la sede operativa proprio nella rivendita ortofrutticola di Irrera. E’ difeso dall’avvocato Giovanni Caroè. Torna totalmente in libertà anche Giuseppe Longo, un altro braccio destro di Carlo Altavilla nell’attività di spaccio a Giostra e a Santa Lucia sopra Contesse. E’ assistito dall’avvocato Massimo Marchese.