MESSINA – Con 14 voti favorevoli e 6 contrari su 20 consiglieri presenti e dopo un Consiglio comunale durato oltre tre ore e non privo di tensioni, è arrivato il sì alla delibera che di fatto fa nascere la fondazione di partecipazione “Messina per la cultura”, un punto centrale dei programmi di Basile. A Palazzo Zanca è stato un lungo pomeriggio, partito poco dopo le 13 e conclusosi con tante polemiche intorno alle 16.30.
Si è partiti, infatti, con ben 12 emendamenti da discutere, dopo il primo rinvio di ieri per l’assenza del dirigente Salvatore De Francesco, impegnato in una conferenza dei servizi. Ed è arrivata una vera e propria sfilza di bocciature, praticamente per tutte le modifiche proposte dall’opposizione. Tra gli approvati, invece, c’è stato quello presentato dal duo Trischitta-Papa sul tetto al compenso del Soprintendente, fissato a 50mila euro.
Tra quelli bocciati, hanno fatto discutere soprattutto il primo e l’ultimo, presentati dal centrodestra e dal centrosinistra. Nel primo caso a spiegarlo è stato Dario Carbone e si proponeva di rimuovere la possibilità che la fondazione potesse assumere finanziamenti e mutui. Nel secondo, presentato da Antonella Russo, si chiedeva la gratuità degli incarichi per “i consigli di indirizzo, comitato scientifico, direttori artistici, ad eccezione di soprintendente e revisori”, che, si spiega in un sub-emendamento, anch’esso bocciato, “devono considerarsi a titolo gratuito ad eccezione di rimborso spese”. La maggioranza ha deciso di bloccarli entrambi.
Ed è stato lì che si sono alzati i toni. Russo, che già poco prima aveva detto che “questa fondazione, che spero non verrà istituita, ha più organismi di un organo europeo” e parlato di “un mare-magnum di compensi”, ha attaccato apertamente la maggioranza: “Con tono polemico, ringrazio chi ha votato contro, perché è evidente che l’emendamento viene politicamente bocciato nonostante i pareri favorevoli pur di non dare spazio alla consigliera d’opposizione. Sono votazioni strumentali sotto gli occhi di tutti”.
Oteri, ex “Basile sindaco”, ha rincarato la dose scontrandosi con i suoi ex compagni di partito e parlando di votare “l’ennesimo carrozzone, l’ennesima partecipata, mentre in città ci sono già l’ente Teatro, la Regione, ecc. Non c’è la necessità di una Taoarte made in China”. Contro di lui si scagliano Margherita Milazzo, che gli chiede coerenza, e Nicoletta D’Angelo, poi chiamata in causa dallo stesso Oteri. Contro la maggioranza, rappresentata al microfono per lo più dall’esperto Pippo Trischitta, anche Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, (in un breve scambio di battute con anche Antonella Feminò) e Felice Calabrò del Pd, che con il consueto e pungente sarcasmo ha uno scambio di battute anche con l’assessore Finocchiaro, presente in aula. Ma la votazione, alla fine, è positiva: la fondazione “Messina per la cultura” passa in Consiglio comunale.
In un clima quasi da tutti contro tutti, a chiudere i lavori è stato proprio l’assessore Finocchiaro: “A me dispiace che non ci sia stato un coinvolgimento maggiore da parte delle opposizioni. Nessuno è riuscito a cogliere neanche un aspetto positivo di questa fondazione che ha tante particolarità. Si sono fatte illazioni su mare magnum, direttori, personale. Mi spiace che sia stato così e si sia parlato solo di soldi. Apprezzo chi ha votato favorevolmente, perché in breve tempo si capirà la bontà del progetto. Ogni cittadino sarà orgoglioso di aver aderito a questo progetto. Mi complimento con chi ha apprezzato”.
Ecco gli obiettivi della fondazione nell’atto di Giunta: “Programmare, realizzare, sostenere e promuovere iniziative, manifestazioni ed eventi nei settori delle arti, dello spettacolo e della cultura in genere. Promuovere la conoscenza del patrimonio culturale del territorio della Città Metropolitana di Messina e ad assicurare le migliori condizioni di fruizione del patrimonio stesso, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura. Valorizzare, anche attraverso la gestione, istituti e luoghi della cultura propri, di Fondatori o di terzi. Gestire e valorizzare luoghi per la cultura, l’arte e lo spettacolo, ubicati nel territorio della Città Metropolitana di Messina, propri, di Fondatori o di terzi. Promuovere e realizzare, in Italia e all’estero, iniziative di sviluppo turistico e di marketing territoriale anche volte all’innovazione sociale, tecnologica e culturale attraverso l’identificazione e lo sviluppo del brand Messina“.