“Le Ztl siano limitate al centro storico o, solo d’estate, a Torre Faro; i parcheggi d’interscambio, le piste ciclabili e gli alberi siano realizzati escludendo le carreggiate stradali, per non ridurre corsie di marcia e aree di sosta”.
Il Comitato Civico “Messina 3S”, dove le 3 S stanno per Sviluppo, Sostenibilità e Sicurezza, chiede al Consiglio comunale di adottare un atto d’indirizzo e, se non accolto, vuole promuovere un referendum, per chiedere di rivedere le previsioni di Pgtu (Piano generale del traffico urbano) e Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) in merito a ztl e piste ciclabili, dicendosi prima disponibile ad un tavolo tecnico permanente per trovare soluzioni compatibili.
“La conseguenza delle Zone a traffico limitato – scrive il Comitato presieduto dall’ex dirigente del Genio Civile, Gaetano Sciacca – è che i cittadini, per evitare le restrizioni, tendono a smettere di frequentare i centri storici, a beneficio dei centri commerciali e degli outlet”.
E così la Ztl a Messina “determinerebbe la totale chiusura del centro cittadino, con pesanti ripercussioni relative al potenziale rischio di chiusura di negozi, farmacie, tabaccherie, ambulatori medici e più in generale di attività produttive, con la conseguente frantumazione del fragile tessuto socio-economico cittadino”.
Le piste ciclabili, invece, “oltre a presentare problemi di sicurezza per i cittadini, a causa dell’insufficienza e dell’inadeguatezza delle arterie cittadine, rallentano sensibilmente lo scorrimento del traffico veicolare, accrescendo potenzialmente i livelli di inquinamento”. Per questo il Comitato chiede di eliminare quelle del centro e di realizzarle fuori, “ad esempio utilizzando le linee ferroviarie abbandonate da tempo o quelle di prossima dismissione, con benefici anche per il turismo”.
Per l’isola pedonale di viale San Martino e zone limitrofe, è “conditio sine qua non un parcheggio multipiano al Fosso di via La Farina”. Nel frattempo “può essere sostenibile solo nei fine settimana e nei festivi”, e solo con elementi “di arredo urbano, che qualifichino il centro commerciale naturale come luogo di attrazione, individuando sgravi fiscali e detassazioni per chi opera nelle isole pedonali”.
Infine la richiesta di eliminare le sbarre di ingresso e uscita del nuovo parcheggio di via Catania, per “agevolare il transito, spesso paralizzato, delle auto e dei mezzi di soccorso”.