MESSINA – Proclamato lo stato d’agitazione all’unanimità “contro l’amministrazione non rispettosa del corpo di polizia municipale e soprattutto degli essere umani che lo compongono”. Una lunga assemblea molto partecipata, con sindacati ed Rsu a confrontarsi con decine di vigili urbani, ha acceso ancora una volta i riflettori sul contrasto sempre più vivo tra la giunta De Luca e il corpo di polizia municipale. Non ci stanno i rappresentanti dell’organo, che ancora una volta denunciano i tanti problemi scaturiti da un dialogo difficile. Ferie, carenza di personale, problemi legati alle strutture e ai presidi, condizioni di lavoro difficili e l’assenza della nomina di un comandante: tanti gli argomenti toccati nel corso della mattinata.
“Da anni non si vedeva un’assemblea solo di polizia municipale così partecipata – spiega Francesco Fucile, segretario generale di Fp Cgil – e questo ci fa capire il grande disagio vissuto dai lavoratori. L’amministrazione continua a fare propaganda sull’inefficienza del corpo di Polizia municipale. Difendiamo i lavoratori perché questo non corrisponde a verità. Inoltre la carenza di personale è frutto di una non scelta dell’amministrazione in termini di assunzione e implementazione di risorse umane”.
“Non aver avuto in questi anni un comandante ci espone a rischi concreti ogni giorno – dichiara nel suo intervento Giuseppe Gemellaro, segretario nazionale della Silpol, per poi proseguire -. Non rubiamo niente a nessuno, l’amministrazione vuole solo denigrarci”.
La polizia municipale dice basta. “Proclamiamo lo stato d’agitazione e proponiamo all’amministrazione nuovo documento con le richieste – spiega durante l’assemblea Santi Prestipino, Fp Cisl – ma bisognerà programmare anche almeno un’ altra assemblea e parlare di sciopero”.
Duro anche l’intervento di Gaetano Giordano, coordinatore provinciale della Cisal, che ha parlato di “funerale della polizia municipale. Tante persone idonee oggi vogliono fuggire dal Corpo, una volta un posto ambito ora dilaniato. Noi siamo la valvola di sfogo nel termometro dei lavoratori. La totalità dei lavoratori non ha più voglia di andare avanti. Mancano le motivazioni. Il regolamento della Polizia municipale è stato stravolto”.