Un operatore della società Comet, addetto alle operazioni di controllo e verifica delle merci pericolose, chiede a un autista di spostare il camion in avanti. L’autista infuriato si scaglia sul lavoratore spingendolo con violenza.
È accaduto, ieri mattina, al porto di Tremestieri, storia di un’altra aggressione ai danni del personale in servizio, ed altri eventi simili si sono registrati nelle scorse settimane ai danni di dipendenti dell’azienda che gestisce per conto dell’Autorità Portuale gli approdi a sud.
“Da una prima ricostruzione dei fatti ci risulta – dichiara la Uiltrasporti – che il camionista di un mezzo pesante trasportante merci pericolose, fermatosi davanti al gabbiotto sito all’entrata della chiocciola del Porto di Tremestieri per l’espletamento dei protocolli di verifica della sicurezza prima dell’imbarco, abbia inveito contro l’addetto portuale alla richiesta di spostare il mezzo in avanti, poiché temeva di perdere la nave, che da lì a poco sarebbe comunque partita. Da una futile discussione ne è scaturita una spinta nei confronti del portuale scaraventato bruscamente sulla porta del gabbiotto. L’addetto, via radio, ha avvisato i colleghi in servizio che prontamente sono intervenuti per ristabilire la calma ed evitare il peggio. Sul posto è poi giunta una pattuglia della Polizia di Stato che ha preso le generalità dell’autista”.
Sull’ennesima vicenda però interviene la Uiltrasporti sottolineando come “spesso l’esasperazione da parte degli autisti per le lunghe attese necessarie per transitare sullo Stretto da Tremestieri facciano scaldano gli animi ai trasportatori e le aggressioni verbali diventano anche fisiche ai danni degli operatori portuali. Episodio che si aggiunge ai già molti fatti di cui quello più grave – scrivono il segretario generale della Uiltrasporti, Michele Barresi, e Nino Di Mento, responsabile Uiltrasporti settore portuale – risale allo scorso anno quando tra due autisti la lite scoppiata al porto di Tremestieri per un sorpasso azzardato è finita a coltellate rendendo necessario l’intervento della polizia. La solidarietà va ovviamente a tutti i lavoratori e le lavoratrici che da tempo sono soggetti ad aggressioni fisiche e verbali in un area che necessita di maggiori controlli delle forze dell’ordine. É ora che le Istituzioni intervengano – concludono Barresi e Di Mento – e per questo sollecitiamo soluzioni all’Autorità di sistema portuale, di concerto con Prefettura e Questura di Messina, che garantiscano presso il Porto di Tremestieri un presidio fisso delle forze dell’ordine o un piano di controllo efficace e rapido per tutelare la sicurezza del personale contro le aggressioni”.