E’stata Messina ad ospitare la prima riunione di coordinamento dei Comuni in procedura di riequilibrio finanziario, convocata su iniziativa degli Assessori al Bilancio e al Piano di Riequilibrio di Messina, Enzo Cuzzola e Guido Signorino, e dell’Assessore al Bilancio di Reggio Calabria, Irene Calabrò.
L’incontro si è svolto ieri mattina nella Sala “Falcone e Borsellino” ed erano presenti assessori, amministratori e revisori provenienti dai Comuni di Napoli, Catania, Reggio Calabria, Cosenza, Villa S. Giovanni, Campobello di Licata, Linguaglossa, Scicli, Giardini Naxos.
Dopo il saluto del Sindaco di Messina, Renato Accorinti, gli interventi introduttivi dell’Assessore Cuzzola, che ha indicato gli scopi della riunione e suggerito alcuni spunti di riflessione, dell’Assessore Calabrò, che ha esposto l’esperienza di gestione del piano di riequilibrio di Reggio Calabria e dell’Assessore Signorino, che ha delineato alcuni elementi di evoluzione e inquadramento della disciplina del riequilibrio.
Anche in vista del protocollo d’intesa che, su iniziativa del Comune di Catania, verrà sottoscritto alla fine del mese a Roma presso l’ANCI, lo scopo del coordinamento è quello di aprire un confronto permanente sulle problematiche tecniche e sulle esigenze di adeguamento normativo della disciplina del riequilibrio finanziario. In un clima di grande operatività sono stati affrontati i temi più rilevanti, condivisi dai Comuni partecipanti, al fine di avviare un fattivo confronto con il Governo nazionale.
Gli argomenti trattati sono di vitale importanza per la sostenibilità e il buon esito del riequilibrio finanziario: la certezza dei trasferimenti agli Enti locali in procedura, l’esigenza di espungere il pagamento dei debiti verso i creditori dal computo ai fini del pareggio di bilancio, la necessità di definire strumenti di protezione della massa attiva (a tutela dei creditori che sottoscrivono accordi con in Comuni). Si è discusso circa le modalità di riconoscimento dei debiti fuori bilancio per l’esposizione puntualmente censita nel piano, la periodicità dei controlli sul piano, la disciplina sulla ristrutturazione dei mutui, l’effettività dell’orizzonte triennale dei piani del fabbisogno di personale, oltre che varie problematiche legate alla riscossione e all’organizzazione degli enti in procedura di riequilibrio. Ai fini della valorizzazione del patrimonio immobiliare dei Comuni, è emersa la proposta di costituire un fondo immobiliare chiuso con partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti.
L’incontro – spiegano da Palazzo Zanca – è stato estremamente fruttuoso e ha costituito l’inizio di un percorso di effettivo coordinamento degli enti in procedura di riequilibrio pluriennale, che potrà costituire un soggetto istituzionale importante nel confronto con il governo nazionale e con l’ANCI, che sta lavorando alla proposta di una sintesi unitaria, coordinata e coerente dei vari interventi normativi susseguitisi in questi anni sul tema: una sorta di “testo unico” della disciplina del riequilibrio finanziario degli enti locali e territoriali”.
“È fondamentale commenta Signorino -che i Comuni condividano esperienze, buone prassi, difficoltà, esigenze e proposte per migliorare l’efficienza dei piani di riequilibrio, tutelando sia le esigenze dei creditori che quelle delle comunità amministrate. Messina continua a lavorare promuovendo, assieme agli altri Comuni, ogni iniziativa valida per trasformare i piani in strumenti di giustizia (è giusto fare ogni sforzo per garantire le migliori condizioni ai creditori) e di equità (è necessario distribuire il sacrificio del riequilibrio in modo da tutelare al meglio le categorie più deboli, che verrebbero inevitabilmente penalizzate da un eccessivo taglio dei servizi e delle spese dei Comuni). Per questo avevamo lavorato per ridurre la “rata” del riequilibrio, e per questo ripresenteremo appena possibile il piano erroneamente non approvato dal Consiglio comunale”.