MESSINA – “Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale”, cantava Lucio Dalla. Messina è promossa come città di Messina e gli eventi: da Tezenis e Beach Volley al calcio di Sky dal vivo, con tanto di spot nel segno dello Stretto. Senza dimenticare Rds Summer Festival, 21 e 22 luglio, a Capo Peloro. Ma, come ricorda Dalla, bisogna curare pure l’ordinario, con una programmazione quotidiana che abbiano due priorità: valorizzare le realtà del territorio e favorire l’apertura verso il mondo.
In ogni caso, ed è un dato positivo, Messina rivive la dimensione dei grandi appuntamenti dopo lo stop da Covid e soprattutto la depressione economica e sociale che è ancora significativa e che l’avvolge. Accanto a questi salutari, purché si mantengano tutte le condizioni di sicurezza, momenti di folla, serve una programmazione ad ampio respiro che rivoluzioni il quotidiano. In questo, le realtà artistiche e culturali del territorio possono essere valorizzate e fare la differenza. Il Comune dovrebbe avere un ruolo di coordinamento e valorizzazione. Il tutto al riparo da una dimensione provinciale e in un’ottica salvifica, Messina ha bisogno d’aprirsi, di scambi internazionali.
Lo abbiamo scritto di recente, insistendo sulla necessità di dare un’identità a questa città di mare e spesso fliglia di troppe velleità provinciali che la confondono: Messina è anche l’eccellenza teatrale di chi opera in campo teatrale. Dalla compagnia Carullo-Minasi a Nutrimenti Terrestri, il Teatro dei Naviganti, il Teatro dei 3 Mestieri, Roberto Bonaventura e “Il castello di Sancio Panza”, con il ritorno del Cortile Teatro Festival. E ancora: il Clan Off di Currò e Failla e La Compagnia dei balocchi di Sasà Neri, tra gli altri. E, in scenari nazionali e internazionali, artisti come Tino Caspanello e Scimone-Sframeli. E, ancora, Frassica, Piparo, Bruschetta, Cicciò, Acacia, Calogero, Bisceglia, Coglitore, De Cola, e molti altri, potrebbero essere coinvolti.
Messina è anche l’eccellenza di un progetto cinematografico di qualità con la sala Lux gestita dal Cineforum Orione e l’instancabile impegno del presidente Nino Genovese e del responsabile della programmazione Francesco Torre. Una realtà in crescita: 12.000 presenze nei primi 5 mesi di incasso senza titoli commerciali.
Non solo, dunque, il gioiello (da valorizzare di più) del MuMe – Museo regionale ma anche tre importanti associazioni concertistiche: la Filarmonica Laudamo, la più antica della Sicilia, con 102 anni, e la settima più antica d’Italia; l‘Accademia Filarmonica e l’associazione Bellini, che propongono stagioni musicali d’altissimo livello.
Quello che manca? Spesso un passo in avanti in direzione delle nuove generazioni. Iniziative in centro e nelle cosiddette periferie, nei villaggi e nelle strade da valorizzare, con particolare attenzione ai giovanissimi: questa dovrebbe essere una missione quotidiana. Insomma, sì ai “grandi eventi” ma non limitiamoci a questo. Il futuro va costruito, tassello dopo tassello, partendo dalla quotidianità.