Cronaca

Messina, rapina a tabacchi in viale Europa. Ecco come sono stati presi i tre autori

MESSINA – E’ sabato sera, la prima chiamata alla Sala Operativa della Questura arriva alle 19.42 da parte di un cittadino che ha visto entrare tre persone in una tabaccheria di via Comunale Camaro, il controviale Europa, a volto nascosto e probabilmente armate.

UN’AZIONE RAPIDA

La Polizia coordina subito l’intervento, inviando una squadra in tabaccheria e altre due a circondare la zona. Passano appena due minuti, sono le 19.44, stavolta è la vittima a chiamare la Polizia, confermando le informazioni giunte nella prima telefonata e la descrizione dei tre rapinatori, che erano fuggiti in motorino, poi risultato rubato il giorno stesso. L’azione è stata quindi rapidissima, per fortuna non ci sono feriti anche se in tabaccheria erano presenti dei clienti, che restano fermi a mani alzate.

L’ARRIVO DEGLI AGENTI E I PRIMI SOSPETTI

Gli agenti arrivano in pochissimo, guardano subito le immagini della videosorveglianza. Considerate le modalità della rapina, indirizzano i propri sospetti su alcuni pregiudicati e capiscono che i tre si sono rifugiati in una casa popolare in un palazzo, sempre a Camaro, anche se non nelle immediate vicinanze. Una casa dell’Iacp, al momento libera e non assegnata, occupata abusivamente e usata come base.

IL LAVORO SINERGICO DA PARTE DELLA POLIZIA

E’ un lavoro sinergico, coordinato con l’autorità giudiziaria, quello della Squadra Mobile, guidata dal dirigente Antonio Sfameni, delle Volanti, di Giovanni Puglionisi, e della sezione antirapina, di Marco Alletto, che richiede rapidità per la pianificazione dell’intervento, con il giusto numero di uomini e con le giuste cautele, considerata la caratura criminale dei tre sospettati, che erano anche armati.

L’IRRUZIONE E LA RESA

Fanno irruzione in una prima casa ma non c’è nessuno, sono però convinti che i tre non possano essere scappati da quel palazzo. E infatti sono in una casa vicina, in cui si vedevano accendersi delle luci. Gli agenti bussano alla porta ma non risponde nessuno, chiamano i vigili del fuoco per forzarla ma non ce n’è bisogno perché i rapinatori capiscono di essere ormai braccati e aprono la porta senza opporre resistenza.

LE ARMI USATE E IL BOTTINO

In casa c’erano le armi usate per la rapina, clandestine e alterate per aumentarne le potenzialità: una pistola semiautomatica con sei cartucce e un fucile a canne mozze con due cartucce calibro 16 pronte all’uso. Trovato anche il bottino, circa 6mila euro e tanti pacchetti di sigarette, e i vestiti usati durante la rapina.

I TRE ARRESTATI

I tre arrestati, portati al carcere di Messina Gazzi, sono tre messinesi: il 20enne Kevin Schepis, il 26enne Giuseppe Esposito e il 33enne Giuseppe Surace. Quest’ultimo era già ricercato perché deve scontare 4 anni e 8 mesi per rapina commessa nel 2004, quand’era 18enne. Dovranno rispondere dei reati, in concorso tra loro, di rapina aggravata, porto e detenzione di armi clandestine e ricettazione. La refurtiva è stata restituita ai titolari della tabaccheria, così come al proprietario è stato restituito lo scooter usato per la fuga.