Messina, storicamente, si è sempre identificata con il suo Porto, traendo la propria forza da uno stretto rapporto con il Mare e con le attività ad esso collegate, punto di forza e per secoli motore dell’economia cittadina, il porto vive oggi un ruolo marginale all’interno dell’economia mediterranea, dove, peraltro, è stato consentito in questi anni, la crescita al suo interno di una molteplice e variegata quantità di attività eterogenee che hanno contibuito a degradare l’inere area costiera e soprattutto sommerso la maggiore delle 14 fortificazioni a difesa della città, definita Real Cittadella per secoli orgoglio del senato Messinese e simbolo della sua autonomia.
“L’Amministrazione Centrale, in sinergia con i vari organi Istituzionali – Locali – Regionali – Nazionali – Europei –, sta cercando di prodicarsi dedicando un programma – progetto specifico al recupero del fronte a mare della città, nell’intento di qualificare o meglio riqualificare, la principale risorsa territoriale, come avvenuto per il recupero della Real Cittadella, o la realizzazione della strada del mare” spiega il consigliere Giovanni Gulletta.
Mentre la zona Sud di Messina resta, per le sue caratteristiche morfologiche – paesaggistiche, in grado di realizzare e promuovere la riqualificazione dell’intera zona costiera con annessi strutture e servizi per il tempo libero, la cultura, lo sport, il commercio, che permetterebbero un più significativo inserimento di Messina nel circuito turistico mediterraneo.
Per questo motivo il consigliere Gulletta propone il recupero e la riqualificazione totale del water front ricadente nel territorio della prima circoscrizione: “Diventa improcrastinabile ed irrinunciabile il tentativo di porre le basi per il riassetto di una porzione di territorio assolutamente strategica e vitale come la zona sud in qualunque progetto di rilancio della Città di Messina. L’obiettivo posto in essere si appalesa tanto più urgente ed importante ove si consideri il particolare pregio paesaggistico del sito e l’insufficienza di servizi per la fruizione del Mare nelle località di cui trattasi, senza, trascurare l’ineludibile esigenza di rimuovere le precarie condizioni di igiene e di sicurezza delle aree che in essere sfuggono alla necessaria periodicità dei controlli del territorio”.