MESSINA – Il Messina ha superato brillantemente lo scoglio della capolista. Un pareggio maturato con sofferenza nel primo tempo e meritato nella ripresa. Prima volta che la squadra biancoscudata quest’anno rimonta e ottiene punti da una situazione di iniziale svantaggio. Resta poi anche il dubbio che se Curiale fosse andato a segno, in quella ripartenza a metà secondo tempo, si sarebbe potuta fare la storia contro una squadra che tra i professionisti in Italia ancora non è caduta.
Guardando in casa nostra però domani, mercoledì, si rigioca e la squadra del presidente Sciotto è attesa ad Avellino, dove affronterà il Giugliano. Se è stato importante muovere la classifica anche contro la capolista, adesso il Messina non deve adagiarsi sugli allori, montarsi la testa, o esaltarsi troppo. Il compito non è finito e si spera che il mantra di Raciti “dobbiamo giocare una serie di finali” sia ben scolpito nella testa dei calciatori biancoscudati. Perché perdere punti in partite che possono essere alla portata per essere scesi in campo inebriati dai risultati recenti può essere un danno peggiore rispetto a quello che poteva essere non fare punti contro il Catanzaro.
La cura Raciti funziona, quattro risultati utili consecutivi, si interrompe la striscia di vittorie, ma il nuovo Messina è ancora imbattuto. Merito va dato soprattutto agli ultimi arrivati, domenica schierata praticamente mezza squadra nuova 5 su 11 degli acquisti di gennaio con il solo Kragl in panchina. Prestazione di carattere tra i pali di Fumagalli. Solidità difensiva al centro della difesa per il portoghese Baldé che si è ottimamente trovato col compagno di reparto Ferrara, anche lui si è integrato molto bene.
Prestazione di qualità per Celesia, appena arrivato e appena 21enne ha dimostrato maturità e coraggio nelle sue giocate anche in alleggerimento disimpegnandosi bene palla al piede in avanti quando è servito farlo. Perez non era chiamato ad un compito facile in avanti contro una difesa che prima di arrivare al Franco Scoglio aveva subito solo 8 reti in 23 partite, ma ha lottato con i centrali ospiti, giocato di sponda e tenuto alta la squada.
Il mercato chiuderà questa sera e i rinforzi, come promesso dalla proprietà, sono arrivati. Erano previsti tra 6 e 8, ne sono arrivati 6 con il direttore sportivo Logiudice bravo ad andare a coprire tutte le caselle mancanti, il difensore centrale e laterale mancino; scegliendo tra l’altro bene e non tanto per riempire i posti. Adesso resta la ciliegina sulla torta e si pensa ad un nuovo attaccante abile a saltare l’uomo: sfumato Micovschi e con Addessi bloccato dal Lamezia Terme, restano in gioco Ortisi dal Casarano, in Serie D, o il sogno Ragusa, ex Serie A, tra gli svincolati.
Il mercato si chiuderà con la squadra già in viaggio verso Avellino dove allo stadio “Partenio” sfiderà domani alle 14:30 il Giugliano. La squadra campana attualmente occupa il nono posto in classifica con 33 punti frutto di 8 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte. Ha messo a segno 32 reti subendone 29. Viene anch’essa da quattro risultati utili consecutivi: tre pareggi e la vittoria nell’ultimo turno sul campo della Turris.
I precedenti sono due. Il primo in casa loro nel 2019 in Serie D, sconfitta per 2-1, non ci fu ritorno perché il campionato fu sospeso per il Covid. Il secondo all’andata di questa stagione in Lega Pro che ha visto il Messina vincere in casa per 1-0 gol di Grillo a inizio ripresa.
Un’insidia nella trasferta campana potrebbe essere legata al cambio di campo, il Partenio infatti è un impianto in erba sintetica e il Messina ci arriverà dopo aver giocato domenica al Franco Scoglio e facendo il cambio a sintetico solo nella mattinata di domani, qualche ora prima del match. La formazione, allenata dall’ex Raffaele Di Napoli, gioca con un 3-5-3; nell’ultima uscita contro la Turris si è schierata così: Sassi tra i pali, Scognamiglio, Biasol, Poziello in difesa, Di Dio, Ceparano, Iglio, Eyango, Oyewale a centrocampo, Sorrentino e Salvemini in attacco.