In un Salone delle bandiere pieno, il movimento ha ribadito la sua opposizione alla grande opera
MESSINA – Un’occasione per ribadire la mobilitazione contro un’opera ritenuta “devastante sul piano ambientale, inutile e dannosa”. In un affollato Salone delle bandiere, la Rete No Ponte ha ribadito le ragioni del “no”. Relatori l’antropologo Sergio Todesco e Domenico Gattuso, ordinario di Ingegneria dei trasporti, in un confronto moderato dalla giornalista Tiziana Barillà, l’incontro ha visto molti interventi e il clima appassionato di un tempo. Tantissimi i volti conosciuti, impegnati nelle precedenti mobilitazioni contro il Ponte sullo Stretto.
Sottolineano gli esponenti del movimento: ” La tanto sbandierata cantierabilità immediata del ponte è solo misera propaganda. Non solo il Ponte presenta una resa in posti di lavoro molto bassa, se paragonata all’investimento, ma creerebbe un caos urbanistico insostenibile a causa dell’impatto dei cantieri. E sfregerebbe definitivamente il paesaggio dello Stretto, la più importante risorsa a nostra disposizione, oltre a non dimenticare nodi tecnici irrisolti dal punto di vista ingegneristico”.
Quelli del mando i miei figli a Roma…. E torno solo per l arancino a ferragosto
Invito chiunque ne avesse voglia a leggere l’articolo di Lucio Caracciolo – direttore di Limes – su La Stampa del 7 dicembre o su Limes stesso: «Al netto di ogni altra considerazione, abbandonare la Sicilia e con essa il Sud in paurosa decrescita demografica a sé stessi e all’influenza di potenze non necessariamente benevole significa disfare l’Italia. Puntare sul ponte, sull’espansione dei porti siciliani (Augusta su tutti) e sull’alta velocità da Bolzano a Trapani (…) è minimo sindacale per non perdere faccia e patria»….. «Le grandi infrastrutture sono il segno che lo Stato c’è e la nazione pure. Rinunciarvi significa che l’uno e l’altra non hanno senso».
Limes e il suo direttore Caracciolo negli ultimi tempi non ne hanno azzeccata una. E quest’ultima “uscita” lo dimostra.
ma Caracciolo, cosa c’entra l’espansione del porto di Augusta con il Ponte? Se c’è Gioia Tauro, scarico a Gioia Tauro, non ad Augusta, se c’è Salerno scarico a Salerno, se La Spezia scarico a La Spezia etc. , ponte o non ponte
U punti du strittu.
‘Na biddizza naturali si ‘ ncartatu ‘ta natura di
vientu, aqua e suli.
U Seraficu ti vadda e ‘nto cielu ti manna.
Giusi Oliva
…. ma anche un’ ottimo modo di bloccare i ricorsi pendenti in Tribunale.
Il NO al PONTE significa indirettamente SI alla Società che ci chiede tanti soldi per l’attraversamento dello Stretto. Questo sicuramente lo sanno tutti quelli che hanno partecipato al convegno.Lo Stato sulla autostrada Salerno Reggio Calabria non ci fa pagare niente e questa società ci chiede un prezzo elevato di 70 euro.Ma questi del convegno sono normali cittadini messinesi? Mi viene qualche dubbio.
Pensi che il pedaggio del ponte sia gratis? Hanno previsto di farlo pagare tanto quanto, informati!
Dicevano le stesse cose per la realizzazione del tram!!!!!
Tranquilli…il ponte non si farà, visto che si è “impegnato” per la sua realizzazione il super ministro leghista, tutto chiacchiere e distintivo!
E continueremo ad essere traghettati da una Societa che fa soldi a palate spillandoci 70 euro a botta per l’attraversamento con grande felicità del comitato NO PONTE
Quei signori che si oppongono al ponte,perché non si opponevano quando hanno fatto il tram? Hanno distrutto una città e la sola strada bella che c’era a Messina. Dicono che sarebbe meglio fare le strade,le ferrovie ecc.ecc.poveri illusi.A chi ha detto che il messinese è buddaci dovevano fare una statua a piazza Cairoli.
Perché non ti sei opposto tu?
Vi prego di notare come la Stretto di Messina, ora non è piu’ in liquidazione e passa sotto il controllo dell’Anas : il suo commissario liquidatore, ora diventa Amministratore Generale di quella società. E così i ricorsi restano sospesi.
Ovvero, si conferma il principio che “fare il Ponte, costa meno che non farlo”.
Infine : si parla piu’ di sviluppo integrato dei trasporti (piu’ facilmente realizzabile e con meno impatto sul terrritorio).
Prima di pensare al Ponte c’è da sistemare la Sicilia intera!!!!
Vedi Strade,Autostradeeeee che la definirei una trazzera e se la fanno pagare pure
Lavori e interruzioni che restano da secoli incompiuti vedi la frana nell’autostrada altezza di Letojanni più di 6 anni bloccata è solo una vergogna e parlano di Ponte ma fatemi il piacere
Cara signora Maria Giovanna, io credo che oggi sia necessario fare il Ponte perché trascina con sé necessarie infrastrutture di viabilità come la rimozione della frana di cui parla e magari del completamento della SS 106 che ha prodotto tanti morti per incidenti stradali. L’altra settimana venire a Messina per un giro in auto e passare a prendere qualche amico ad ali’t. Mi è costato sulle 100 euro. Non è assurdo? E poi quanto sarà vantaggioso per i turisti, le merci, e quanti potranno pensare a cose nuove, in cambio di qualche anno di disagi? Speriamo si faccia presto e se sarà Salvini buon per lui, sennò meglio chi verrà.
A tutti coloro contrari al ponte, Verdi, ambientalisti, ecc. vorrei ricordare che il vero scempio di Messina l’ha compiuto la speculazione edilizia che ha sventrato le colline intorno alla città. Non è stata risparmiata nemmeno la Circonvallazione e il panorama che si godeva da Cristo Re. Per sopperire all’emergenza si potevano abbattere le baracche e costruire al posto delle palazzine decorose.
A chi non conviene la costruzione del ponte? A chi ci guadagna con una flotta di traghetti che vanno avanti indietro tutti i giorni a tutte le ore, continuando ad inquinare.
E i disagi per le code interminabili?
Perché non considerare anche i benefici turistici che deriverebbero a tutta l’isola dalla realizzazione di una struttura così avveniristica?
Cara Maria Giovanna questo suo pensiero è vecchio quanto la Sicilia dove tutto viene prima e tutto non si fa…
Sono d’accordo con Maurizio, mentalità di…. Vista la grave situazione dello sviluppo socio economico che influisce negativamente sulla stragrande maggioranza del popolo siciliano, io penso che, se non una concausa, la mancata costruzione del ponte sullo stretto già 50 anni fa, costituisca l’esempio di mentalità retrograda e conseguente mancato progresso sociale
Con queste persone la città di Messina è stata ridotta a sparire dalla carta geografica.
Senza ponte
Senza aeroporto
Senza autostrade
Senza industrie
Senza lavoro
Senza ferrovia né doppio binario né alta velocità
ANCORA QUALCUNO CHE FRENA
Lasciamo partire i nostri figli il lavoro e il futuro si trova da qualche altra parte
Se solo conoscessi gli argomenti di chi è contrario non parleresti così
E più importante tenersi lo scenario dello stretto e quindi una città prigioniera di auto e tir in attesa di imbarco? E quindi meglio lo scenario dello stretto e nel contempo una città inquinata? La soluzione di questi ambientalisti per una città pulita allora qual è? Da dove devono passare i mezzi che devono imbarcare? Se sono tanti attenti all’ambiente perché non danno l’esempio e non usano più la loro auto?
Ma i ” pontisti ” riflettono sul fatto che, a prescindere dalla fattibilità del Ponte, la nostra città resterebbe per almeno 30 anni ostaggio di cantieri megagalattici ?
Già con la situazione attuale siamo all’invivibilità, figurarsi con scavi, mezzi d’opera e interruzioni da Contesse a Ganzirri. O forse pensate che il Ponte lo calino dall’alto ?
I classici messinesi, no smog, e poi prendono la macchina per fare 100 mt, la citta e sporca e non vogliono pagare la tari, i trasporti non funzionano pero non fanno il biglietto, quindi e giusto noponte meglio pagare 70 euro per 3 km e inquinare con i traghetti. Il problema di messina sono i messinesi..
Attenti messinesi ancora un altro problema.
Finalmente una mobilitazione contro un progetto decisamente dannoso per l’intera area calabrese e siciliana.
Il ricordo del terremoto del 1908, di cui ricorre il l’anniversario a fine dicembre, dovrebbe far riflettere.
La Calabria e la Sicilia hanno bisogno di altro. Non di un qualcosa di insicuro, temerario in un’area fortemente sismica.
Senza annoverare le problematiche ambientali e sociali.
ma dopo quello che sono riusciti a non fare in cinque anni di sindacatura hanno ancora la faccia tosta di farsi vedere in giro?
La storia ci insegna che lo sviluppo delle vie di comunicazione sono sinonimo di evoluzione e crescita economica, si pensi all’indotto che creerebbe in posti di lavoro, sviluppo del turismo, investimenti, incremento di strade autostrade e ferrovie ad alta velocità, negare il progresso è negare il futuro alle giovani generazioni che già da Messina fuggono, perché c’è il nulla.
Rispondo al sign. Santino:Ma perché lei voleva pure gratis l’attraversamento del ponte?E’ logico che venga pagato un pedaggio.Però non faccio come adesso 1 ora di attesa quando non c’è traffico.Figuriamoci quando c’è affluenza.Le grandi navi usate adesso impiegano molto tempo solo a sbarcare e imbarcare.E poi non considera che anche i treni attraverseranno lo stretto legandosi alla rete nazionale senza sali e scendi?E anche la Palermo Messina e la Catania Messina si raccorderebbe direttamente con la SaRc?E l’enorme impiego di maestranze siciliane e aziende impiegate e il turismo legato al ponte?Lei rimanga legato al vecchio e alla Societa
Scusate ma leggo commenti del no ponte da rabbrividire , posso solo pensare che siano sponsorizzati , poiché mi rifiuto di pensare che possano essere contro un’opera che riscatterà Messina e la Sicilia tutta.
Porterà lavoro per anni per la costruzione , e poi lavoro per la manutenzione , magari il lavoro serve a Messina o no ? Impatto turistico micidiale , il mondo verrà a vedere questa meraviglia .
Ma il problema vero sapete qual è? È che non si farà il ponte, non facciamo che la Sicilia si alzi da quel torpore di terra che nei secoli è stata sempre dominata , ora dagli Spagnoli ora dai francesi per non andare oltre . Un detto antico vi rappresenta “caliti iuncu ca passa la china” . Preferiamo essere ancora così , allora sarà inevitabile che i nostri figli migliori andranno via dalla Sicilia , e sarà più facile governare un popolo remissivo. Che profonda delusione si prova a pensare questo.
Su una cosa hai ragione…IL PONTE NON SI FARÀ!
Avete capito qual è il problema! Purtroppo cittadini di Messina che non vedono oltre il proprio naso . Che tristezza per il sud , e magari saranno quelli che poi in piazza si lamentano che non c’è lavoro ecc…