L’assunzione di due sue collaboratrici, preziosi gioielli in regalo. Sono queste le utilità che la funzionaria dell’Asp Messina avrebbe ricavato per aver “chiuso” un occhio sulle irregolarità nel sistema di controllo delle case di cura cittadine. Irregolarità che hanno consentito alle cliniche di ottenere rimborsi gonfiati dal Sistema Sanitario Nazionale.
Questa l’accusa fondamentale alla base dell’inchiesta delle Fiamme Gialle, sfociata oggi nella sospensione di tre imprenditori del settore: Emmanuel Miraglia, rappresentante legale della Cappellani Giomi spa – avrebbe ricevuto 423.934 euro in più del dovuto, se le schede fossero state regolari; Domenico Francesco Chiera della “C.O.T. Cure ortopediche traumatologiche” – 364.415 euro in più secondo gli investigatori; Gustavo Barresi di Casa di Cura Villa Salus – 655.063 euro in più.
La responsabile del Nucleo di Controllo dell’Asp, Maria Giuliana Fazio, risulta soltanto indagata perché oggi non più in servizio. Tra gli imprenditori indagati anche l’amministratore delegato della casa di cura Cristo Re, Antonio Francesco Merlino , Caterina Facciolà della San Camillo.
Denunciati anche 14 collaboratori della ex ispettrice dell’Azienda sanitaria provinciale, beccata nelle intercettazioni a dare loro indicazioni su come “alterare” i sistemi di rilevazione e anche le interviste di controllo della qualità dei servizi erogati dalle strutture sanitarie.