MESSINA – “Dopo la pandemia, l’Helen Keller riparte, non soltanto come scuola per cani guida, ma come Polo nazionale per l’autonomia e le pari opportunità delle Persone non vedenti e ipovedenti dell’Uici con dei corsi di orientamento e mobilità e di autonomia personale per un gruppo di una trentina di persone”. La presidente del Centro Helen Keller, Linda Legname, dà ufficialmente il via ai corsi intensivi, le cui lezioni hanno preso il via lo scorso 20 settembre e vedranno impegnati cinque istruttori fino alla fine di ottobre. “Dopo i lunghi mesi di restrizioni dovute al Covid”, spiega Linda Legname, “in cui, per evidenti ragioni di distanziamento, siamo stati costretti a dare risposte meno forti di quelle che avremmo voluto, ripartiamo con questo corso che vede la partecipazione di disabili visivi provenienti da quasi tutte le province siciliane ma anche da Sardegna, Puglia, Lazio e Campania”.
“La nostra mission”, ha proseguito, “è quella di restituire loro dignità e quel senso pieno di libertà che deve caratterizzare l’essere umano. C’è l’esigenza di perfezionare le capacità personali di ciechi e ipovedenti per renderli sempre più autonomi”. I corsi permetteranno ai disabili visivi di poter uscire da soli, con il bastone bianco o con il cane guida. E proprio a proposito di questi ultimi, torneranno al centro messinese ben 13 esemplari, precedentemente affidati ad altrettante famiglie, tutte siciliane e una romana. I cani, dopo un periodo di istruzione dal prossimo mese di ottobre al marzo del 2022, saranno pronti per affiancare i disabili visivi.
Il Centro Helen Keller per l’addestramento dei cani guida è stato istituito dalla Regione Siciliana a Messina nel 2001 ed è gestito dall’Uici. La Scuola cani guida costituisce però soltanto il vertice di un sistema integrato di servizi, finalizzati all’autonomia e alla riabilitazione sociale di non vedenti e ipovedenti di ogni età.
Helen Keller, scrittrice sordocieca notissima negli Usa e nel mondo, morì nel 1968 a 87 anni. La sua vita ispirò il libro da cui fu tratto l’omonimo sceneggiato televisivo Rai, “Anna dei Miracoli”. Sei anni prima un film dallo stesso titolo aveva vinto due Oscar.