MESSINA – Le elezioni non finiscono mai. Gli strascichi non mancano dopo le amministrative a Messina. In particolare, il consigliere comunale uscente Alessandro Russo, candidato nella lista per De Domenico sindaco, annuncia un’iniziativa del Partito democratico: “Il mio partito sta valutando di rivolgersi al Tar per il seggio non assegnato al centrosinistra e che sarebbe andato a me. Non ci convince l’interpretazione del magistrato nella ripartizione dei seggi. Colpa di una legge elettorale da cambiare. Mi auguro pure che si ricorra alla Corte costituzionale per abolire questa legge priva di logica”.
Spiega Russo: “Stiamo studiando la possibilità di fare ricorso per andare a comprendere se, come interpretiamo noi, c’è stata un’attribuzione sbagliata alla coalizione di lista. Noi riteniamo che, una volta assegnato il seggio al candidato miglior perdente, in questo caso Maurizio Croce, non fossimo noi, l’altra coalizione, a dover perdere il seggio (secondo il Pd andava tolto alla coalizione di centrodestra, n.d.r.). In più, va fatta una nuova legge elettorale regionale. In Italia e soprattutto in Sicilia,si fanno le leggi elettorali per bloccare l’avversario del momento. Chi ha prodotto la legge, il Pd (con il governo Crocetta, legge regionale n. 17 del 11 agosto 2016, n.d.r.), ha subito il classico boomerang. In quel momento, il partito voleva bloccare i 5 Stelle e, nel tempo, la scelta si è ritorta contro”.
“Questa è una legge incostituzionale perché assegna la città a chi non ottiene la maggioranza dei voti. Per questo motivo – precisa l’esponente del Partito democratico – bisogna ricorrere alla Corte costituzionale e far sì che ne sia riconosciuta l’incostituzionalità. Bisognerebbe adeguarsi al resto d’Italia dove vince al primo turno il sindaco che abbia superato il cinquanta per cento dei voti. Il quaranta per cento (Basile è diventato sindaco con il 45,54 per cento, n.d.r., per governare senza ballottaggio, non esiste in nessuna democrazia matura. Qui facciamo vincere il miglior perdente. Ecco perché è incostituzionale. Né la Russia né la Bielorussia hanno una legge di questo tipo. Lo ribadisco: il Pd deve attivarsi per renderla incostituzionale”.
Che cosa replica Russo al leader di Sicilia Vera e alle sue dichiarazioni di ieri? “Conoscevamo pure prima la legge elettorale – ha detto ieri Cateno De Luca a Palazzo Zanca – e chi ha partecipato alla competizione ne ha accettato le regole del gioco. Quando quattro anni fa Cettina Buonocuore (ora eletta con la lista per De Domenico sindaco, n.d.r.) perse il seggio a favore di Antonella Russo, il Pd non protestava. Ora che ha perso il seggio, giudica antidemocratica la legge. In realtà, Alessandro Russo è stato fatto fuori dai suoi, dal suo schieramento, e io l’avevo invitato a candidarsi con noi, prevedendo cosa sarebbe successo”.
Per l’ex consigliere, “Cateno De Luca, sottovalutato dal centrosinistra, è stato abilissimo nello sfruttare la legge elettorale e nel realizzare le sue strategie politiche. Io ho una storia coerente, come fondatore a Messina del Pd – tiene a evidenziare Russo – e non potrei mai cambiare bandiera. Quanto alla legge elettorale, essendo scritta male, si presta a più interpretazioni. Quattro anni fa fu interpretata in modo differente rispetto a oggi. L’attuale scelta ci penalizza”.