MESSINA – La città dello Stretto registra una crescita nella spesa di motoveicoli: seconda in Sicilia e 14esima in Italia. Questi i dati dell’Osservatorio Findomestic: ” Il mercato dei beni durevoli a Messina ha visto una spesa totale in crescita del 6,3% a 559 milioni di euro complessivi (2.007 euro di spesa media per famiglia). A fare da traino è il comparto mobilità, con differenze rilevanti in base alla tipologia di veicolo. Per le auto nuove sono stati spesi 101 milioni di euro, 15 in più rispetto al 2022 (+17,8%). Per quelle usate invece sono stati impiegati 158 milioni, con 10,9% di incremento che posiziona però la città al 102° posto tra le 107 province italiane per crescita del segmento. Sono cresciute quasi di un terzo le due ruote, per le quali sono stati spesi 38 milioni (+31,2%), che collocano Messina al secondo posto in Sicilia per crescita in questo comparto e al 14° in Italia”.
E ancora: “Per la casa i messinesi hanno impiegato il 29,3% di risorse in meno nei sistemi Hi-Fi e Tv (14 milioni) e il 4,8% in meno nell’information technology (17 milioni). Andamento analogo nel mobile, dove la spesa di 124 milioni è in calo dello 0,7% rispetto all’anno precedente, e nella telefonia, stabile sui 60 milioni (-0,9%). Tiene invece la spesa per gli elettrodomestici con 48 milioni spesi (+2,8%)”.
Il dato su moto e auto è interessante se consideriamo l’importanza del tema della mobilità sostenibile e del Pums, al centro del dibattito in questi giorni. Ha più volte sottolineato il vicesindaco e assessore Salvatore Mondello: “Abbiamo iniziato nel 2018 con la Giunta De Luca. Dagli studi del Piano generale del traffico urbano emergeva che, per ogni parcheggio, girano 4 auto. Un dato impressionante, dato il numero spropositato di macchine a Messina. Assieme ai parcheggi, abbiamo rafforzato, con Atm, e continueremo a farlo, il trasporto pubblico. I parcheggi, il trasporto pubblico locale e le strategie per una città meno congestionata dalle automobili migliorano la qualità della vita”.
Nel 2023, in Sicilia sono stati spesi circa 4,3 miliardi di euro in beni durevoli (4 miliardi e 279 milioni di euro), il 5% in più rispetto al 2022: si tratta della regione con la crescita più contenuta, inferiore sia alla media del Mezzogiorno (6,4%) che a quella nazionale (8,9%)”, secondo lo studio realizzato in collaborazione “Prometeia”, che si occupa di ricerca finanziaria.
SPESA PER FAMIGLIA. Si legge nello studio “La spesa media per famiglia dedicata ai beni durevoli in Sicilia è la seconda peggiore in Italia dopo la Calabria. Le famiglie siciliane nel 2023 hanno speso una media di 2.052 euro a nucleo, 799 euro in meno della media nazionale e 66 euro meno rispetto alle altre regioni del Sud. Nella classifica delle 107 province italiane 4 siciliane occupano le ultime posizioni : Enna è 106° in graduatoria con una spesa media per nucleo familiare di 1.759 euro. Oltre il centesimo posto anche Trapani, Agrigento e Caltanisetta, mentre una situazione migliore si osserva a Siracusa, Catania e Palermo, che con una spesa per famiglia compresa tra 2.150 e 2.180 euro occupano i posti dal 88° all’80°.
Insomma, in Sicilia e Calabria per beni durevoli si spende meno rispetto al resto d’Italia perché sono terre dove la crisi economica è più forte, in linea con i dati sul Meridione.