Quel che è accaduto sabato 24, sia pure con modalità diverse, era già avvenuto nei primi mesi del 2012, con un guasto alla condotta di Fiumefreddo e conseguente emergenza idrica. In quell’occasione la vicenda finì all’attenzione dell’Ars, grazie all’intervento del deputato messinese del Pdl Nino Beninati, che avanzò proposte per il riutilizzo dell’Alcantara, ma, come tutte le cose che riguardano Messina, finì nel nulla. Riportiamo parte dell’articolo pubblicato nel marzo 2012 e che è “illuminante” del nostro essere città “babba”, parliamo, parliamo, ma poi dimentichiamo tutto. E la storia finisce col ripetersi. Nel 2013 invece è stato il consigliere comunale Libero Gioveni a proporre una seduta dell’Aula sull’argomento, ma lo presero per pazzo.
Oggi, anni dopo, ci rendiamo conto di quanto siamo stupidi nel cadere sempre negli stessi errori. Riporto parte dell’articolo, a firma Emanuele Rigano, a proposito della seduta di Commissione Ars nella quale si discuteva della necessità ed urgenza di tornare ad utilizzare la condotta dell’Alcantara, inopinatamente abbandonata nel 2009 a causa dei costi eccessivi. P.s. alcuni dei nomi dei politici citati sono ancora nella scena politica attuale, bisognerebbe chiedersi perché non hanno portato avanti quelle iniziative.
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Fin qui l’articolo di 3 anni fa, ma a quanto pare la storia si ripete senza averci insegnato nulla. Ed infatti nulla si è saputo sulle proposte avanzate in quella sede né si è saputo del resto fino a che punto sono state portate avanti. Oggi ci svegliamo tutti reclamando di nuovo le stesse cose e poi magari tra un paio di mesi ce ne saremo scordati, fino alla prossima emergenza.
Anche Libero Gioveni aveva lanciato l’allarme e persino in un periodo di “pace”, cioè lontano dalle emergenze, nel novembre 2013 quando chiese, come ricorda oggi la “convocazione di una seduta aperta con tutta la deputazione regionale, il sindaco e i vertici dell'Amam per affrontare e soprattutto "PROGRAMMARE" tutto ciò che sarebbe servito per evitare ciò che adesso decine di migliaia di esasperati cittadini stanno subendo, valutando l'ipotesi "Alcantara" come preziosa alternativa al Fiumefreddo attraverso un'interlocuzione con la società Siciliacque e soprattutto con la via "politico-istituzionale" dell'ARS che sarebbe dovuta venire incontro all'Amministrazione e dell'Amam per compensare la differenza di costi del prezioso liquido! Ma alla fine era solo Libero Gioveni che parlava, il solito "rompiscatole" grafomane di Gioveni che interviene su tutto!! E' adesso invece che ci si ricorda di quella proposta, è adesso che tutti si indignano, è solo adesso, a distanza di ben 5 giorni dalla frana che ha messo in ginocchio Messina, che si pensa ad un tavolo in Prefettura (che tra l'altro serve solo a studiare misure per lenire i grossi disagi!).
Politicamente parlando, se tutto ciò fosse avvenuto in una città "normale", sindaco e tutti i vertici Amam si sarebbro già DIMESSI! Ma siamo a Messina, la città "babba" in cui tutto può avvenire, anche il fatto che un sindaco canti prematuramente vittoria prima ancora che i tecnici finiscano l'intervento risolutore e definitivo! Mi chiedo: Si sta pensando alle conseguenze che questo stato di cose può provocare anche in termini di malattie ed infezioni? Si sta pensando ai danni economici a cui centinaia di commercianti stanno andando incontro? Non potranno nemmeno bastare le scuse (che tra l'altro non sono ancora nemmeno arrivate) da parte di chi doveva rivoluzionare un sistema che, a suo dire, apparteneva solo al passato!! Si sta pensando ai tanti disabili allettati in casa? Agli anziani che stanno ai piani alti senza ascensore? Mi vergogno di appartenere in generale alla classe politica, perché è proprio la "politica" (passata e attuale) ha creato tutto questo! Mi vergogno perché da politico mi sento impotente nel non poter dare risposte a chi mi chiede aiuto. Vergognamoci tutti!”.
La prossima settimana anche queste parole saranno dimenticate da tutti noi, riavremo l’acqua, dimenticheremo l’emergenza e penseremo ad altro. Il tempo delle proposte, dalle nostre parti, viene subito dimenticato per lasciare spazio a quello delle lamentele.
Rosaria Brancato