AGGIORNAMENTO ORE 18.30: In Prefettura interviene il capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio: "E' importante ripristinare il bypass dell'Alcantara ma è importante anche capire i motivi della rottura, altrimenti si corre il rischio di ritrovarci tra due giorni punto e a capo. Siciliacque ci ha detto che sarà ripristinata alle 21, poi ci vorrà il tempo di immissione dell'acqua. Sul fronte di Calatabiano, invece, stiamo facendo il punto della situazione per trovare soluzioni rapide. Capiamo che le persone siano stremate ma bisogna comprendere che si sta facendo tutto il possibile. Al vaglio ci sono un paio di soluzioni tecniche che prima di essere varate vanno analizzate nel dettaglio perché i lavori, a frana in corso, bisogna essere molto cauti". Quando avremo la soluzione definitiva ufficiale? "Spero in qualche giorno o anche prima".
AGGIORNAMENTO ORE 17: 2 milioni di euro per far fronte alla prima emergenza, stato di calamità dichiarato per 180 giorni a partire da oggi, gli interventi vengono predisposti con ordinanze emanate dal Capo dipartimento della Protezione civile, acquisita l'intesa con la Regione, in deroga ad ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, nei limiti delle risorse di cui al comma 4 (legge 4 febbraio del 1992 n 225). I 180 giorni serviranno agli interventi risolutivi agli impianti ed al sistema. Il provvedimento del governo, a quel che appare, bypassa l'amministrazione comunale, basandosi su un collegamento diretto tra Governo nazionale e regionale ed è un altro tassello di un percorso di "esautorazione" del Comune, dopo quello del prefetto. Di fatto Palazzo Zanca è commissariata almeno per quel che attiene l'emergenza
AGGIORNAMENTO ORE 16.05: Da Calatabiano i deputati Cinquestelle hanno appena concluso l’ispezione. “Lo scenario è catastrofico – afferma Foti, deputata del catanese all’Ars – addirittura, appena due giorni fa l’ennesimo smottamento. Adesso sono necessarie nuove indagini da parte della protezione civile, il rischio è che centinaia di metri cubi di detriti si scaraventino sul comune di Calatabiano”. “Bruscolini – continua Foti – la cifra di circa un milione di euro che Croce, proprio questa mattina, ha dichiarato di voler destinare all’emergenza”. “I cittadini sono disperati e nel frattempo, il governo siciliano dimostra soltanto confusione e approssimazione – concludono i deputati alla Camera Grillo, Rizzo e Villarosa – si attendono anche risposte concrete dal governo centrale rispetto la delibera Cipe che pare non contenga cifre disponibili per la Sicilia. Croce e Crocetta appaiono del tutto impreparati per affrontare la situazione”.
AGGIORNAMENTO ORE 12.20: (Ansa) Il consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per Messina. Per il nuovo bypass, sarà coinvolto l'Esercito. L'Azienda municipalizzata (Amam) che si occupa della fornitura idrica a Messina presenterà domenica prossima al Prefetto il piano d'intervento per la realizzazione di un nuovo bypass, in aggiunta a quello che oggi si è rotto, tra l'acquedotto dell'Alcantara e quello di Fiumefreddo. E' quanto emerso al termine di una riunione di coordinamento in Prefettura. Il piano dovrebbe coinvolgere il genio militare dell'Esercito. L'Esercito si prepara comunque a intervenire nella zona dello smottamento, a Calatabiano. Pinotti, forze armate attive appena avvisate – "L'attivazione delle forze armate a Messina è avvenuta poche ore dopo che siamo stati avvisati, con un primo intervento delle 4 autobotti dell'esercito e poi con una nave porta-acqua". Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti spiega al termine del cdm gli interventi dell'esercito a Messina. "Per l'acquedotto – ha aggiunto – i nostri ingegneri sono in contatto con la protezione civile e c'è la massima disponibilità". De Vincenti, fondi e anche esercito – Per Messina "accompagniamo lo stato d'emergenza con un primo stanziamento per i lavori necessari, e mettiamo a disposizione anche l'Esercito e mezzi militari". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Poteri straordinari a P. Civile – Con la dichiarazione dello stato di emergenza "il governo dà poteri straordinari alla Protezione Civile nazionale. Curcio scende nel primo pomeriggio a Messina con i suoi uomini per prendere in mano una situazione intollerabile". Così il sottosegretario De Vincenti (Ansa).
AGGIORNAMENTO ORE 12.01: "Il consiglio dei Ministri convocato questa mattina ha appena dichiarato lo stato d'emergenza per Messina e incaricato la protezione civile di di risolvere la grave emergenza che attanaglia la città da settimane". Lo rende noto il deputato di Area popolare (Ncd- Udc) Vincenzo Garofalo.
AGGIORNAMENTO ORE 11.58: A protestare sono anche i disabili: il numero telefonico da contattare è lo stesso di tutti gli altri utenti ed è difficilissimo riuscire a trovare la linea libera. L'unico modo per avere un'adeguata assistenza è inviare una mail all'autoparco che la trasmette al Coc e da qui viene smistato ai servizi sociali che poi daranno risposta a chi ha inoltrato la richiesta. Insomma un calvario lento che crea ulteriori i disagi. Intanto su facebook è nato il gruppo MessinAcqua per raccogliere e fornire informazioni in tempo reale sull'emergenza idrica.
AGGIORNAMENTO ORE 11.40: I tecnici sono sul posto, a Forza d'Agrò. "E' saltata una saracinesca – ci dice il direttore generale dell'Amam, Luigi La Rosa – e da Enna sta arrivando il materiale per la sostituzione. Tra un paio d'ore potrà iniziare la riparazione e, se tutto andrà bene, sarà conclusa in serata". Ma perché si è creato il danno? "Questo è ancora da comprendere – risponde La Rosa -, perché la saracinesca era nuova. Aprendo lo scavo vedremo se ci sono altri problemi". Contemporaneamente si lavora anche a Calatabiano. "Pure lì i tecnici stanno facendo dei rilievi per valutare il punto esatto in cui posare la nuova condotta e preparare i necessari calcoli idraulici". Da domani, dunque, potrebbe riprendere l'erogazione a mezzo servizio. Oggi, invece, è un'altra giornata campale.
AGGIORNAMENTO ORE 11: All'ex Gasometro sul viale della Libertà ed all'autoparco comunale in via Bonino sono attivi punti fissi di distribuzione di acqua per fronteggiare la crisi idrica. L'Amam ne ha messo a disposizione un altro nelle adiacenze della villetta a Piazza Castronovo. All'Annunziata alta, presso il rifornimento Esso, è disponibile un'autobotte fornita dalla Celertrasporti di Giuseppe Lucchesi.
AGGIORNAMENTO ORE 9.30: I problemi, invece di diminuire, aumentano. Si è guastato il collegamento realizzato a Forza d'Agrò tra gli acquedotti Fiumefreddo e Alcantara, che consentiva di far giungere in città almeno 300 litri al secondo. Dalle 7 di stamattina l'erogazione è stata chiusa. Il bypass non ha retto all'aumento della portata che era stato concordato per provare a fare arrivare un po' più di acqua in città. L'unica acqua in distribuzione in città, in questo momento, è quella della Santissima (200 litri al secondo) e dei pozzi privati (100 litri al secondo), meno di un quarto rispetto al fabbisogno.
Ancora 24 ore di tempo prima di ufficializzare gli interventi necessari. Le decisioni erano attese ieri ma sono state rinviate per definire al meglio gli aspetti tecnici. Una scelta comprensibile per logica, dato che i sopralluoghi sono terminati alle 16, un po’ meno per quei messinesi che acqua non ne vedono e di aspettare ancora non ne possono più.
Due i gruppi che lavorano in contemporanea: il primo insediato al Comune di Calatabiano per la messa in sicurezza della collina franata e la riattivazione della conduttura; il secondo al Centro operativo comunale di Messina per l’approvvigionamento straordinario della popolazione.
“La collina è ancora piena d’acqua e l’intervento è complicato – ha detto il prefetto Stefano Trotta al termine della riunione pomeridiana a Palazzo del Governo -. La soluzione allo studio è un bypass per superare il punto critico, una conduttura particolare per la quale si sta elaborando un piano complesso. Al termine della fase progettuale, il Genio Militare, su disposizione del Ministero della Difesa, interverrà per rendere sicuro il percorso. La decisione definitiva non è ancora arrivata, perché non sono state sciolte le criticità tecniche, ma giungerà domani (leggasi oggi, venerdì, ndr) nel corso di una nuova riunione qui in Prefettura. Non siamo in grado di dare altri tempi se non questi”.
I dettagli tecnici sono stati esposti dal dirigente della Protezione Civile regionale, Calogero Foti: “La frana incombe ancora su Calatabiano e dobbiamo salvaguardare la popolazione così come la sicurezza degli operatori che dovranno intervenire, perché la vita umana è il bene primario. Cercheremo di ridurre i tempi al minimo ma è bene fare valutazioni approfondite. Il piano di azione per la messa in sicurezza del versante ed il rifacimento della conduttura è praticamente pronto. Le difficoltà stanno nel fatto che il bypass, della lunghezza di 1 chilometro o 1 chilometro e 200 metri, verrà realizzato in una zona molto acclive, pur se non interessata da frane. Non possiamo neanche dire quanto dureranno i lavori perché stiamo valutando una serie di tecniche. Intanto partiranno in somma urgenza, poi se verrà accolta la richiesta dello stato di emergenza, avanzata dalla Regione al Governo, si potranno accelerare gli interventi”.
Ma perché a tutto questo non si è pensato due settimane fa, ai primi segnali di frana? “Perché lo scenario era diverso – risponde Foti -. Poi sono arrivate altre forti piogge, la frana si è evoluta velocemente e le prime ipotesi progettuali sono state vanificate. Già da lunedì partirà il drenaggio della montagna, che eliminerà la spinta della frana e consentirà interventi migliori. E’ un primo passo fondamentale, viceversa il rischio sarebbe quello di accelerare la frana e mettere a rischio Calatabiano”.
Se, dunque, bisognerà aspettare, la giornata di oggi sarà simile a quella di ieri, coi 300 litri al secondo dell’Alcantara, i 200 della Santissima e i 100 dei pozzi privati, poco meno della metà rispetto ai 1300 litri al secondo garantiti nella fase pre emergenza. Le istituzioni si stanno, dunque, muovendo per cercare di limitare il più possibile i disagi, nella consapevolezza che comunque i disagi ci saranno ancora. “Anche una sola ora di ritardo per risolvere la questione è un problema – ha affermato il sindaco Accorinti – ma i progettisti sono già al lavoro per trovare la soluzione migliore, più veloce e in sicurezza. Nel frattempo, alle 18 autobotti attuali (alcune di acqua potabile altre no) già nel corso della giornata se ne aggiungeranno altre 10 in arrivo dalla Protezione Civile regionale, mentre 8 di quelle 18 saranno sanificate per rendere l’acqua potabile. Alle 17 arriverà da Augusta la nave militare Ticino, che porterà una quantità compresa tra 1.200 e 1.300 metri cubi di acqua, circa un quarto rispetto alla Attilio Ievoli che ha appena trasferito nel serbatoio Torre Vittoria 5.400 metri cubi. Nei prossimi due giorni si tenteranno alcune manovre per cercare di indirizzare l’acqua nei posti in cui non è arrivata ed effettuare una distribuzione più equa. Ci sarà, infine, una cisterna da 10mila litri per ogni circoscrizione, con rubinetti dai quali i cittadini potranno attingere direttamente”.
La Regione, come detto, ha dichiarato lo stato di calamità naturale e chiesto al Governo nazionale il riconoscimento dello stato di emergenza. Da fonti del Governo, riportate dall’Ansa, si apprende che già oggi il Consiglio dei ministri accoglierà la richiesta.
(Marco Ipsale)