Politica

Messina senz’acqua: la necessità di un piano per le emergenze

MESSINA – È necessario che Comune e Amam pensino a un piano straordinario per gestire la difficile quotidianità. In tante zone di Messina, l’acqua a volte è un miraggio. E, considerate le tante emergenze, ultima quella del guasto alla centrale di sabato dopo la caduta di un albero, bisogna correre ai ripari. Lo abbiamo scritto tante volte e lo ribadiamo. Questo senza nulla togliere all’importanza degli interventi strutturali. Amministrazione comunale e Amam promettono che, in cambio di cantieri per quasi tre anni, si arriverà all’obiettivo dell’acqua 24 ore su 24. Oggi qualcosa di lontano e quasi irraggiungibile per i tanti cittadini che vivono il problema quotidiano della carenza idrica.

Un obiettivo, quello dell’erogazione permanente, annunciato con eccessivo ottimismo dall’allora sindaco De Luca nel 2019 (“Entro tre anni l’acqua sarà 24 ore su 24 in tutta la città”), con inevitabile effetto boomerang. Però la progettazione messa in campo oggi è significativa e dovrebbe essere decisiva.

Tuttavia, allo stato attuale, quello che i cittadini chiedono a Comune e Amam è di alleviare le difficoltà ed evitare gli errori nella comunicazione e nella gestione dell’emergenza. Nel 2023, in tante zone della città, i disagi sono aumentati. E qualsiasi rassicurazione appare illusoria, se intanto non si gestisce bene il quotidiano, a partire dalle risposte immediate ai problemi dei cittadini.

L’aumento dei costi e la qualità del servizio

Serve dunque un piano straordinario. Un piano al servizio della quotidianità per fronteggiare le emergenze. E non è peregrina l’idea di studiare forme di rimborso. Un altro argomento centrale è infatti l’aumento dei costi, in una stagione difficile per i cittadini sul piano economico. E si combina con il tema fondamentale della qualità dei servizi.

Fino a quando non sarà realizzato l‘obiettivo 2026 di una città non più priva di acqua, per molte ore del giorno e della notte, non sarà facile pretendere ogni attenzione da parte dei cittadini. Diritti e doveri sono inevitabilmente intrecciati con il tema dell’efficienza. Non siamo una città normale ma lo dovremo, un giorno, diventare.

Partiamo dalla quotidianità, dato che i progetti a lungo termine ci sono. Ed è un bene. Non lasciamo, però, che cresca l’esasperazione di chi vede l’acqua, ogni giorno, quasi come un miraggio.

Un piccolo aggiornamento. Alle 11.30 chiama la redazione una signora esasperata: “Da dodici giorni in via Brasile arriva pochissima acqua. E solo dalle 10 alle 13. Non ne posso più”. A queste persone bisogna dare una risposta subito. Ora. E non basta l’invito alla pazienza.