MESSINA – I consiglieri della IV Municipalità eletti nelle fila del campo progressista intervengono ancora una volta per segnalare il mancato rispetto del Regolamento sul decentramento da parte di Messina Servizi. Nei giorni scorsi, Cristina Costanzo, Renato Coletta, Gabriele Ferrante e Gianmarco Luzza hanno inoltrato all’Amministrazione una nuova nota in cui chiedono, in particolare il rispetto dell’art. 18 del Regolamento sul Decentramento che impone ai soggetti indicati al comma 1 (fra i quali le società miste) di “concordare con le singole Municipalità la programmazione e l’organizzazione dei servizi che hanno una ricaduta nel territorio della Municipalità”.
“Nella fattispecie – spiegano i quattro consiglieri – MessinaServizi, per quanto concerne i servizi di deblattizzatine e disinfestazione, così come per potature scerbature e spazzamento, non concorda con la IV Municipalità le modalità di intervento e si muove senza un preventivo confronto che risulterebbe, invece, utile ad evidenziare le maggiori criticità ben conosciute dai consiglieri di quartiere, vere sentinelle del territorio di competenza”.
“Ciò che si verifica, come ormai consuetudine – aggiungono Costanzo, Coletta, Ferrante e Luzza – è la comunicazione da parte della partecipata di alcuni cronoprogrammi dei servizi che – peraltro – sono erogati in maniera non omogenea ed efficace, oltre ad essere concentrati per lo più nelle vie principali del centro cittadino, a scapito di strade secondarie e zone periferiche della città, spesso in balia degli insetti nocivi. Modalità, questa che espone i consiglieri circoscrizionali alle vibrate proteste dei cittadini, purtroppo ignari del modus operandi di MessinaServizi”.
“Sino ad oggi – concludono i consiglieri del centrosinistra – le due amministrazioni targate “De Luca” hanno costantemente ignorato, nella gestione della città, le principali prerogative delle circoscrizioni e non vi è spazio, al di là dei buoni propositi del neo assessore al Decentramento, Pietro Currò, per previsioni ottimistiche. La perseveranza dell’Amministrazione comunale nell’atteggiamento sin qui tenuto non potrà, quindi, che indurre i consiglieri firmatari a ricorrere alle strutture amministrative di vigilanza preposte”.