Politica

Messina. “Sessismo”, polemiche in Aula: Previti e Musolino contro Cardile. La replica del presidente

MESSINA – Tornano le polemiche in Consiglio comunale. I protagonisti della vicenda sono da una parte il presidente del Consiglio, Claudio Cardile, e dall’altra il duo Carlotta Previti-Dafne Musolino, rispettivamente vice-sindaco e assessore della giunta De Luca. E sul banco della polemica torna la questione sessismo. L’assessore accusa il presidente Cardile di non farla intervenire in aula per questa presunta allergia di natura sessista contro “le donne che rivestono ruoli nelle pubbliche istituzioni”. Dall’altra parte il diretto interessato replica di aver impedito che venisse “offeso gratuitamente un collega”.

Le accuse di Dafne Musolino

Il duo Previti-Musolino hanno attaccato il Consiglio e il suo presidente, rei di aver confermato: “Una insopprimibile allergia nei confronti delle donne che rivestono ruoli nelle pubbliche istituzioni ed oggi ne ha dato una ulteriore e plateale dimostrazione, togliendomi ancora una volta la parola nel dibattito del pubblico consesso”. A parlare in prima persona è l’assessore Musolino, che insieme al vice-sindaco era presente durante la sessione di lavori in cui è stato approvato il regolamento per la riscossione coattiva dei tributi locali. Carlotta Previti e Dafne Musolino spiegano inoltre come secondo loro il Pd stesse cercando di strumentalizzare il consiglio per attaccare gratuitamente l’amministrazione. L’intervento in questione sarebbe stato proprio di risposta a questa intenzione.

La replica di Cardile

Claudio Cardile ha immediatamente respinto le accuse al mittente. “Si comprende il nervosismo dell’assessora Musolino – dichiara il presidente del Consiglio comunale – che vede le proprie delibere profondamente modificate dal Consiglio comunale senza ricevere neppure il voto dei consiglieri che fanno riferimento al Sindaco, ma non si può giustificare che l’assessora reagisca cercando di screditare la mia persona”. Cardile prosegue affermando le sue ragioni: “D’altronde nella seduta consiliare ho semplicemente impedito all’assessora, avendone l’obbligo, di offendere gratuitamente e immotivatamente un collega togliendole la parola”. Il presidente ha già dichiarato che non replicherà nuovamente alla Musolino, certo che quest’ultima invece lo farà, e la polemica potrebbe (si spera) già spegnersi qui.