«L’autoreferenzialità dell’Amministrazione Comunale condannerà Messina a non avere un piano per il rilancio economico post-coronavirus». Un’accusa chiara quella che il Comitato Messina in Azione fa all’Amministrazione De Luca.
L’impegno del Comitato per la città è un impegno continuo che sta continuando specialmente in una fase tanto delicata come quella che ci apprestiamo ad iniziare a partire dal 4 Maggio. Così come sono chiari i punti su cui il Messina Si-Cura si basa: potenziamento sanitario nel settore privato, per mettere in sicurezza lavoratori e clienti, e “sburocratizzazione” degli interventi a sostegno delle imprese, senza necessità di presentare domande di rinnovo per autorizzazioni e concessioni.
«Lo strumento principale sarà il Fondo di Garanzia, costituito dai 32 milioni individuati dal Comune, che non ha però ancora fatto conoscere come intenderà utilizzarli. Al Fondo di Garanzia dovranno fare seguito tutte le esenzioni dal pagamento di tasse comunali -spiegano gli attivisti- spese per occupazione di suolo pubblico e voci di costo che possono essere facilmente depennate a livello locale, se ci sarà la volontà politico-amministrativa di provvedere».
I primi settori destinatari degli interventi saranno ristorazione, sport e lidi. Nello specifico, il programma prevede per i ristoranti prevede un piano per la gestione dei coperti, l’occupazione di suolo pubblico esterno ai locali e la viabilità per raggiungere e usufruire dei servizi di ristorazione. Per le associazioni sportive il progetto prevede l’allestimento di spazi all’aperto, con la possibile collaborazione dell’Autorità Portuale per la concessione della Fiera e Maregrosso, per consentire agli utenti di allenarsi e frequentare i corsi offerti dagli operatori, garantendo continuità lavorativa anche d’estate. Infine per i lidi, Azione sottolinea l’importanza dell’intervento del Governo Regionale perl’estensione delle superfici demaniali date in concessione.
Tutte le proposte del Comitato sono contenute nel progetto altamente innovativo e strutturato in chiave preventiva, al fine di evitare anche un effetto “di ritorno” dei contagi, garantendo sicurezza per la cittadinanza e ottimali condizioni di lavoro per gli esercenti. �Rr�W