MESSINA – Proseguono le polemiche sulla pulizia della città dello Stretto. Dopo la bocciatura in consiglio comunale del piano tariffario Tari, l’attenzione adesso si sposta sul servizio di spazzamento affidato alla Dusty S.r.l., ditta di Catania che già opera in alcuni comuni della provincia.
La preoccupazione del segretario provinciale Domenico Siracusano è la scelta di esternalizzare il servizio, privatizzandolo e togliendolo quindi dalla gestione pubblica. Il tutto, a detta di Siracusano, senza che ci sia “nessuna evidenza di tale affidamento, quale impegno di spesa o durata del servizio, sul sito della Messina Servizi Bene Comune società”.
Alla voce dell’esponente di sinistra si è aggiunta anche una voce da destra, quella di Giuseppe Cucè, presidente della III Circoscrizione in quota centro-destra. Il rappresentante locale accogliendo l’affidamento alla ditta esterna e constatato che il personale adesso non manca, ha richiesto di spazzare manualmente e in maniera continuative alcune vie in cui il servizio manca da tempo.
Pippo Lombardo, presidente di MessinaServizi, sulla questione delle scerbature aveva detto che era più importante per il cittadino ricevere il servizio e non che fosse realizzato in house.
Su questo nuovo attacco ha replicato: “I nostri provvedimenti sono tutti pubblici e vengono pubblicati regolarmente sulla sezione amministrazione trasparente. Non si capisce perché questo accanimento proprio per lo spazzamento e, inoltre, non si capisce perché, visto che facciamo decine di provvedimenti per acquisti o forniture di servizi, si stanno stracciando le vesti per questo, forse vogliono che non si faccia più spazzamento in modo tale di avere almeno un argomento su cui poter dire qualcosa?”.
L’affidamento alla Dusty è temporaneo e all’azienda sarà corrisposto un compenso di 130.000 euro, per svolgere l’attività per 30 giorni lavorativi. In questo modo si affronterà l’emergenza estiva in attesa di procedere al previsto rafforzamento dell’organico nel momento in cui verrà approvato il piano tariffario Tari.
“A seguito dell’affidamento del settore spazzamento a ditta esterna – si legge nel comunicato inviato da Cucé – con il conseguente aumento di personale e mezzi a disposizione, si chiede di volere procedere con la massima urgenza ad e in maniera continuativa (bisettimanale) interventi di spazzamento manuale nelle seguenti località:
Viale Padre Ruggeri Camaro Sup. e vie limitrofe; Camaro Superiore centro storico; Camaro San Paolo; Camaro San Luigi; Bisconte; Catarratti; Provinciale e vie limitrofe; Valle degli Angeli; Via Comunale Santo; Villaggio Aldisio; Fondo Fucile; Gescal; Via M. Tommasi e vie limitrofe; Santo Bordonaro; Bordonaro tutte le vie; Cumia; Rione Carrubara; Fondo Pugliatti.
Si invita a considerare il seguente programma al fine di migliorare la vivibilità ed evitare disordini sociali in quanto tale servizio non viene svolto da tempo”.
«Operatori afferenti alla Dusty S.r.l. – si legge nel loro comunicato – hanno cominciato a svolgere il servizio di spazzamento in città. Riconoscibili dalle divise della ditta catanese, impegnata in altri comuni della provincia di Messina, tali lavoratori si prenderanno cura delle strade cittadine forse per rimettere in lucido la città per quel che sarà dell’agosto messinese.
Nessuna evidenza di tale affidamento, quale impegno di spesa o durata del servizio, sul sito della Messina Servizi Bene Comune società in house del Comune di Messina a cui è demandata la gestione del ciclo dei rifiuti e l’igiene ambientale.
Nessuna comunicazione alle forze sindacali sul numero del personale coinvolto e del contratto che si intende applicare alle lavoratrici e ai lavoratori impegnati nell’erogazione dei servizi. È fondata l’ipotesi che come in altri contesti in cui opera la Dusty S.r.l. si applichi il Ccnl “multiservizi” e non quello “igiene ambientale” come per gli altri dipendenti della Messina Servizi BeneComune.
Questi aspetti, al di là della legittimità tecnica nel ricorso a ditte esterne, segnalano l’assoluta assenza di programmazione e un approccio emergenziale che celano l’assenza di una volontà di confronto sul nuovo piano industriale, ormai ben lontano da quello dei tavoli del “Salva Messina”.
Ci domandiamo come possa una società a totale capitale pubblico esternalizzare una parte fondamentale del suo core business e se questo appalto non rappresenti la premessa per normalizzare operazioni finalizzate ad esternalizzare sostanzialmente servizi che, nella logica della scelta della costituzione di una società in house come Messina Servizi Bene Comune, hanno caratteristiche di servizio pubblico.
Proprio a margine della discussione sull’aumento della Tari si facciano le opportune modifiche e se, ve ne è la necessità, si proceda ad assunzioni di personale con concorso pubblico interrompendo questa perversa logica degli appalti esterni riportando la centralità nella gestione pubblica del ciclo dei rifiuti e di tutti gli ambiti di intervento di Messina Servizi Bene Comune».