Lui ha 41 anni ed è in carcere per violenza e maltrattamenti. Lei è una giovane donna all’ottavo mese di gravidanza con altri due figli di 5 e 4 anni. Il piccolo che ha in grembo è vivo per miracolo, perché il “lui” in questione è il padre che, qualche notte fa, ha picchiato selvaggiamente la moglie incinta, spedendola in ospedale, sotto gli occhi attoniti dei due bambini. E malgrado poco prima fosse stato allontanato di casa dagli agenti.
E’ successo in un villaggio collinare della zona sud di Messina. L’uomo è stato fermato dai Carabinieri della Compagnia Messina Sud, il giudice Monica Marino ha convalidato l’arresto e lo ha rinchiuso in cella. Sarà processato per violenza in famiglia e maltrattamenti aggravati. Quando i militari dell’Arma sono arrivati nell’abitazione della coppia, allertati da un vicino, la scena che si è presentata loro davanti era da incubo.
Sotto casa c’era un’ambulanza del 118 che si prendeva cura della donna col pancione in stato avanzato, in lacrime e sotto choc. Dentro casa c’era il marito, ubriaco. A letto i due bambini, in lacrime, e in cucina un anziano immobilizzato sulla sedia a rotelle. Lei, ancora dolorante e disperata, ha raccontato di essere stata aggredita dall’uomo poco prima: lui l’avrebbe afferrata per le gambe mentre lei era sdraiata a letto, facendola cadere a terra. Lei ha provato a scappare rifugiandosi in cucina ma qui è arrivato lui, le ha lanciato dell’acqua addosso poi l’ha schiaffeggiata e colpita alla pancia a pugni, provocandole delle lesioni che hanno richiesto il ricovero al Policlinico.
“Voglio essere protetta – ha detto la donna ai militari – non è la prima volta che accade”. Infatti qualche ora prima l’uomo aveva già provato a picchiarla, lei era fuggita dal balcone e si era rifugiata dai vicini, chiedendo l’intervento della Polizia che, dopo la denuncia, lo aveva allontanato da casa. Il provvedimento, però, non era bastato a fermarlo.
Dopo il fermo, è emerso che episodi simili erano già accaduti, in passato. Ma non sempre la donna, all’arrivo delle forze dell’Ordine, aveva formalizzato la denuncia. E anche quella notte, dopo la prima aggressione, non era scappata: “Non volevo lasciare soli con lui i miei figli piccoli”, ha spiegato.