MESSINA – Il 25 agosto 2018, poco più di un anno fa, hanno tentato di uccidere il 64enne pregiudicato Francesco Cuscinà, che in passato ha scontato 25 anni di carcere.
Oggi il 22enne Paolo Gatto e il 39enne Giuseppe Cutè, rispettivamente figlio e nipote del boss di Giostra, Puccio Gatto, attualmente al 41 bis, sono stati arrestati dai carabinieri, su ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina e richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina.
I due sono ritenuti responsabili dei reati di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, porto e detenzione di armi comuni da sparo, rapina aggravata in concorso e trasferimento fraudolento di valori.
Quel giorno, alle 9 del mattino, spararono con l’intenzione di uccidere, per contrasti interni al clan, in viale Giostra, quindi davanti a diversi testimoni. Non ci riuscirono solo per caso e Cuscinà, ferito, fu curato all’ospedale Piemonte.
Gli investigatori hanno ricostruito i fatti anche grazie alle testimonianze di un collaboratore di giustizia, Giuseppe Minardi.
Il giovane Gatto è considerato anche il responsabile di una rapina a mano armata, lo scorso gennaio, ai danni di un distributore di carburanti in viale Giostra, di proprietà della famiglia Irrera, che non aveva mai avuto attriti con la famiglia Gatto, tanto che la vittima aveva raccontato i fatti in tutt’altra maniera.