All’assessore Dafne Musolino non sono bastati 55 minuti circa di discorso per convincere la II Commissione a dare parere favorevole per presentare al Consiglio comunale, ancora una volta, la delibera sull’approvazione delle tariffe Tari.
Un argomento spinoso, ogni giorno più ingarbugliato, su cui lo scontro tra consiglieri e Giunta si fa sempre più aspro. Lo conferma la votazione odierna (6 contrari, 2 astenuti e un solo favorevole su 9 presenti in aula) che ribadisce il secco “no” a una proposta di delibera presentata, come aveva già anticipato il sindaco Cateno De Luca, identica nei contenuti rispetto a quella già bocciata la scorsa settimana.
Cambiava solo la forma, “la narrativa dell’atto”, come ha sottolineato la Musolino. Un documento con cui l’amministrazione ha presentato un Programma Economico Finanziario identico al precedente, mettendo però in evidenza cifre e numeri degli ultimi mesi. L’assessore ha voluto sottolineare per quasi un’ora quanto fatto dalla Giunta, enunciando numeri legati a costi e vantaggi della raccolta differenziata, tra “umido” e “indifferenziato”, puntando il dito contro l’assenza di impianti cittadini di smaltimento e parlando delle spese di trasporto in altre strutture, regionali e nazionali.
Un lungo intervento difficile da riassumere, in cui si sono toccati anche i temi di scerbatura, pulizia mercati, spazzamento, ma anche i costi e le spese dovute alla conformazione di un territorio variegato. “Colline, villaggi, un litorale di 56 chilometri e circa 80 torrenti”, dice l’assessore, “comportano molte spese” e all’interno del Pef devono essere inserite e previste anche eventuali bonifiche ambientali.
Non è bastato a convincere i consiglieri sulla legittimità dell’aumento del 9%, ritenuto dalla stessa Musolino “un sacrificio giustificabile e accettabile”. La commissione ha dato parere contrario e la scadenza del 31 luglio è sempre più vicina. Stessa scadenza e stesso parere ricevuto dall’altra proposta di delibera in discussione in mattinata, relativa alla modifica di regolamento della stessa Tari. Una proposta che per questioni di tempo non ha visto alcun dibattito e che per questo verrà rivista successivamente. Il tempo scorre e a 5 giorni dalla dead-line continua lo scontro tra consiglio e amministrazione. Il dibattito sull’aumento del 9% della Tari non accenna a placarsi né tantomeno a risolversi.