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E’ l’elenco dei primi 73 Comuni italiani per popolazione. 72 su 73 hanno una a zona traffico limitato in centro città, uno no. C’è bisogno che diciamo quale? No ma diciamolo lo stesso: Messina. Anzi Messina fa di più: chiama ztl una ztnl, cioè una zona a traffico non limitato, i semplici parcheggi su strisce blu.
La conta si è fermata a 73 perché la ztl non è presente neanche nel numero 74, Casoria, in provincia di Napoli, per quanto anche lì sia già stata prevista, con l’obiettivo di attivarla entro fine anno.
In un gruppo di 73 persone, quando 72 sostengono la stessa cosa e uno ne sostiene una diversa è anche possibile che abbia ragione quell’uno ma, ecco, è raro, a meno che non si tratti di un intruso in una setta di terrapiattisti.
E siccome gli amministratori delle altre città italiane non sono terrapiattisti, forse a Messina c’è un’anomalia e anche i nostri lo sanno bene.
Il piano generale del traffico urbano è stato presentato a ottobre 2019, tre anni e mezzo fa, e approvato dal Consiglio comunale a settembre 2022, otto mesi fa. Prevede un deciso ampliamento delle isole pedonali e ben sei zone a traffico limitato, quella principale nel quadrilatero compreso tra le vie Cannizzaro (nord), Santa Cecilia (sud), Battisti (ovest), La Farina (est), queste escluse.
La ztl non è ancora stata istituita, mentre l’isola pedonale era stata realizzata dallo scorso dicembre su 250 metri tra via Maddalena e via Santa Cecilia, in totale 400 metri se si considera fino a piazza Cairoli, che è già pedonale da anni. Dalla scorsa settimana la giunta Basile ha eliminato l’isola dal lunedì al venerdì e l’ha lasciata solo il sabato e la domenica. E alcuni commercianti non la vorrebbero mai.
Come si concilia con i piani che ne prevedono anzi l’estensione? Fino a via Trieste, poi viale Europa, persino fino a villa Dante. E cosa succederà quando (ma quando?) verrà attuata la prima ztl, se la giunta cede alle proteste su soli 250 metri di isola pedonale?
La mentalità da cambiare è quella dei cittadini che vogliono arrivare in auto fin davanti ai negozi in pieno centro città. E si cambia solo imponendo scelte di mobilità sostenibile, senza tornare indietro. Altrimenti si asseconda la vecchia concezione dell’unica città senza limitazioni al traffico tra le prime 73 d’Italia. Una città che ha scarse presenze turistiche e si spopola più di altre. Non solo per questo motivo, certo, ma anche per questo.