MESSINA – Sul tema urbanistica e sul piano regolatore irrompe anche l’Ordine degli Ingegneri di Messina. Il presidente Santi Trovato ha esposto una seria di criticità che la città vive e che, secondo il suo ordine, “dovranno essere risolte”. Il dibattito entra nel vivo e da parte di Trovato c’è la piena condivisione delle linee programmatiche esposte dall’assessore comunale all’urbanistica Salvatore Mondello e “la disponibilità a collaborare, qualora richiesto, con l’amministrazione”.
L’Ordine degli Ingegneri di Messina ha poi sottolineato le criticità che dovranno essere risolte al più presto. I punti centrali sono 9. Il primo riguarda un Piano regolatore che, ad oggi, è quello approvato dalla Regione nel 2002 e che è stato adottato addirittura nel 1998. Un piano che non ha “i vincoli preordinati all’esproprio, decaduti quantomeno dal 2012”. Ciò significa, spiega Trovato, che “con in vincoli decaduti qualsiasi cittadino, al di fuori del perimetro del centro abitato, nelle zone preordinate all’esproprio per realizzare attrezzature e standard urbanistici potrà intervenire realizzando un intervento privato, costruendosi un proprio edificio”.
Tra le criticità l’Ordine inserisce anche l’iter della variante parziale dell’articolo 3, che riguarda i metodi di misurazione, le distanze e le definizioni negli indici urbanistici ed edilizi, attualmente incompleto, oltre alla notizia del “parere negativo della Vas sul piano Mortelle-Tono”. Trovato chiede di “valutare se fare ricorso”. E poi ancora il quarto punto: l’approvazione del regolamento edilizio comunale dopo la pubblicazione dello scorso 3 giugno del regolamento tipo edilizio unico approvato dalla Regione Siciliana. Il presidente spiega che “i Comuni hanno 120 giorni per modificarlo e adeguarlo al proprio territorio”.
Santi Trovato poi chiede all’assessorato all’urbanistica di rivedere “tutta la vincolistica presente sul territorio comunale”. Si riferisce alla Zps, ma anche al Pai e al Piano Paesaggistico. E poi tra le criticità c’à l’elaborazione, secondo l’Ordine degli Ingegneri, di un nuovo piano regolatore generale, oggi Pug. “Il Pug sarà uno strumento di indirizzo per lo sviluppo della città. Occorrerà verificare ed armonizzare tutti i vincoli con lo strumento di pianificazione – spiega il presidente”. L’Ordine insiste anche sul Pai: “Bisogna verificarlo avendo cura di attenzionare le propensioni al dissesto che hanno determinato in alcuni casi, senza un supporto scientifico ed un approfondimento adeguato, blocchi all’attività edilizia. Bisogna parimenti rivedere le zone Sic e ZPS”.
E infine le ultime due urgenze. Da una parte bisognerebbe “ricostituire l’Ufficio Piano e potenziare gli uffici comunali con personale specializzato anche per garantire il raggiungimento degli obiettivi del PNRR”. I fondi europei sono una priorità e non vanno sprecati. Dall’altra Trovato sottolinea come serva affrontare la discussione sui tre condoni edilizi: “Sarebbe auspicabile concludere una volta per tutte le istanze di condono definendole attraverso una convenzione con gli ordini professionali o altra forma di affidamento”.
Trovato poi conclude: “Ribadiamo la necessità di convocare un Tavolo di lavoro permanente che veda coinvolti gli Ordini professionali al fine di poter assicurare celerità e condivisione sulle scelte strategiche che dovranno essere definite per concludere l’iter di invio dello Schema di Massima del PRG al Consiglio comunale e successivamente alla Regione. Parimenti è necessario ormai riattivare con urgenza l’iter per l’esame e risoluzione, laddove possibile delle pratiche di Condono Edilizio che ancora oggi risultano, in alcuni casi da oltre 30 anni, giacenti negli Uffici comunali”.