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Messina verde con comunità energetiche e impianti fotovoltaici

MESSINA – Il presente e il futuro passa dall’istituzione di “Comunità di energie rinnovabili e solidali”. Le cosiddette Cer, Comunità energetiche rinnovabili, nasceranno a Messina con un investimento di un milione di euro da parte del Comune, oltre a venti milioni d’interventi d’efficientamento energetico, a partire dagli impianti fotovoltaici. Il tutto in linea con le direttive del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e grazie alla convenzione firmata con l’Agenzia di coesione territoriale, con un ruolo centrale per il capoluogo della Città metropolitana.

Da parte sua, l’assessore Francesco Caminiti, con delega all’Ambiente, è da anni impegnato in quest’ambito, con i primi passi nel 2021. E annuncia che, una volta costituiti i Cer, si potrà procedere con la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici nelle strutture comunali, oltre a quelli già realizzati.

Ma che cosa sono queste comunità? Sono gruppi di persone che si uniscono per autoprodurre energia elettrica da fonti rinnovabili, con benefici ambientali, economici e sociali. E in più c’è l’aspetto solidale perché gli avvisi in procinto di essere pubblicati daranno priorità a chi vive una situazione economica difficile. Di recente, l’amministrazione comunale ha approvato, con una delibera, un documento d’indirizzo alla progettazione (Dip) che prevede proprio la produzione di energia da fonti rinnovabili per la costituzione delle Cer.

Un milione di euro sulle Cer

Racconta l’assessore: “Noi siamo partiti da 250 kilowatt installati su tutto il territorio comunale con gli impianti fotovoltaici. Grazie a quelli realizzati l’anno scorso, siamo arrivati a un milione e trecento kilowatt. Abbiamo quadruplicato la potenza installata. Per il 2024 abbiamo l’obiettivo d’investire un milione di euro sulle Cer, arrivando ad altri 350 kw. Siamo nel quadro della progettazione, in vista della gara d’appalto, con i fondi Pon Metro 2021-27. Questo riguarda le strutture pubbliche ma consente d’avviare un discorso anche per i privati. Le comunità energetiche rinnovabili avrannno a disposizione degli impianti che sono realizzati nel circondario della cabina primaria. In questa fase, in un raggio di circa 10 chilometri. Da parte loro, i privati possono pure realizzare impianti fotovoltaici. Oppure consumare l’energia prodotta da altri membri della comunità”.

Due avvisi pubblici

Specifica Caminiti: “Riguardo ai privati, l’incentivo per chi vuole produrre energia è quello delle detrazioni fiscali. L’utile sarà distribuito fra tutta la comunità ma il singolo riceverà una quota parte. Per le famiglie che versano in condizioni di povertà energetica e con un Isee molto basso, ma anche con situazioni di handicap in famiglia, ci sarà un avviso pubblico ministeriale. È stato approvato da poco il regolamento: potranno avere un contributo in contro capitale (a fondo perduto, n.d.r.) per la realizzazione di un impianto fotovoltaico. E sarà gestito regione per regione”.

E ancora : “Chi prende l’energia lo fa in base al prezzo del gestore. Ma l’energia prodotta instantaneamente e instantaneamente consumata da un’altra persona viene incentivata dallo Stato. Ogni mese arriverà alla comunità energetica un bonifico. E il bonifico verrà diviso tra i soci, ovvero fra tutte le persone che sono in povertà energetica. Questo è l’obiettivo del Comune ma non partiamo da zero. Abbiamo gà fatto una prima esperienza e un avviso pubblico nel 2021. Ma purtroppo la comunità energetica ha subito tante tribolazioni a causa dell’iter normativo, tra i vari decreti e decreti attuativi mai usciti. Il portale delle comunità energetiche è stato perto solo l’8 aprile del 2024″.

Precisa Caminiti: “Quello che abbiamo realizzato è stato aggiornato ai vari decreti che sono usciti. L’ultimo decreto attuativo necessita di un chiarimento sulla cumulabilità dei fondi pubblici per la realizzazione degli impianti con gli incentivi previsti. La delibera di Giunta, con approvazione del regolamento e del decreto, l’abbiamo approvata quasi un anno fa. Ma non abbiamo ancora costituito la comunità energetica perché aspettiamo da tempo che si faccia chiarezza. Siamo andati avanti però con la realizzazione degli impianti. La comunità si potrà costituire a Palazzo Zanca alla presenza della segretaria comunale. Presto verranno pubblicati due avvisi pubblici: uno per gli utenti che vogliono produrre energia; il secondo per gli utenti che vogliono consumare energia e partecipare alla comunità energetica. In questo secondo avviso daremo priorità, lo ripeto, a chi ha un Isee molto basso, a chi è disabile e a tutte le famiglie in povertà energetica”.

Per povertà energetica si intende una condizione di “incapacità di fruire di beni e servizi energetici essenziali” (fonte Enea Magazine). Continua l’assessore: “Il secondo avviso avrà quest’indirizzo in modo da ripartire le risorse che ci sono state date per sostenere le famiglie più disagiate”. Ma chi è in condizioni economiche migliori che vantaggio avrà dall’aderire alla comunità energetica? Risponde Caminiti: “Parliamo dell’energia in eccedenza. Io realizzo il mio impianto, ne utilizzo una quota direttamente e non me la ritrovo più in bolletta. La parte rimanente, quando non si è in casa e non si produce energia, il privato la può mandare in rete. Mandando l’energia in comunità, c’è un incentivo di ben 16 centesimi. C’è un’utilità un po’ per tutti, insomma, perché il singolo avrà un vantaggio di circa dodici centesimi. Quest’incentivo deve essere distribuito tra chi ha fatto l’impianto e chi consuma l’energia”.

Non ci saranno limiti alla partecipazione nei due elenchi: uno per produrre energia e uno per consumarla. Ma nel secondo caso, come già evidenziato, priorità alle fasce deboli.

20 milioni per gli impianti fotovoltaici

Spiega l’assessore: “Utilizzando quest’energia in eccedenza, si evita che essa venga ripartita sulla rete nazionale. E si punta a dare un incentivo a tutti gli utenti. Cerchiamo di produrre e consumare energia in uno spazio piccolo. Le comunità hanno un raggio di 10 chilometri. Quante persone coinvolgeremo? Dipende dalla risposta che avremo con l’avviso pubblico. Gli impianti che abbiamo già realizzati equivalgono al consumo totale di 400 famiglie. E un’altra fetta la aumenteremo quest’anno. Noi stiamo progettando venti milioni d’interventi d’efficientamento energetico. In questi 20 milioni, con fondi Pon Metro, una fetta importante saranno gli impianti fotovoltaici, che verrano realizzati sugli edifici comunali. In questo momento abbiamo lavorato su 32 edifici, in parte in funzione, Tutti lavori conclusi il 31 dicembre. E si continua con questi venti milioni, indirizzandoci sulle strutture comunali dove si ha il certificato di vulnerabilità sismica. In questi edifici si procede con l’efficientamento e lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. Scuole e impianti sportivi sono nell’elenco. Abbiamo riservato 4 milioni e mezzo per le strutture sportive, ad esempio”.

247 impianti in edifici pubblici e 160 pensiline fotovoltaiche

In programma 247 impianti fotovoltaici a Messina, 6626 in provincia. Un altro obiettivo è quello di realizzare 160 pensiline fotovoltaiche. “Una pensilina importante l’abbiamo fatta nel piazzale Atm dove sotto mettiamo i bus. Le stesse pensiline le vogliamo realizzare nel parcheggio del San Filippo. Previsione? Con i fondi copriremo tutti i tetti degli edifici pubblici che hanno la vulnerabilità sismica e faremo anche le pensiline. In più, dagli interventi già fatti, dovremmo ricavare il risparmio di un milione“.

E ancora: nel segno dell’efficientamento energetico, sono stati già ristrutturati 32 edifici scolastici. Spiega Caminiti: “Efficientamento energetico significa infissi, caldaie, illuminazione, impianti fotovoltaici. Tutto a misura d’ambiente”.

Ora il progetto continua. Il Comune di Messina è la stazione appaltante e il responsabile unico del procedimento è l’ingegnere Giovanni Battista Isdrajà, dipendente comunale. Quest’ultimo scrive nel doumento d’indirizzo di progettazione: “Proponiamo una visione integrata per la realizzazione di impianti fotovoltaici su coperture e pergolati di parcheggi al fine di formare una Comunità energetica rinnovabile, La Cer si propone di incentivare la produzione e il consumo di energia pulita all’interno di un’area urbana specifica, promuovendo l’autosufficienza energetica, la riduzione delle emissioni di CO2 e la resilienza del sistema energetico”.

Dalle scuole agli impianti sportivi rivoluzione verde

E ancora: “Le aree e le capacità degli impianti su cui è prevista l’installazione dei sistemi fotovoltaici sono
le seguenti:

  • PalaRescifina – via degli Agrumi, 98125 ME (piazzale parcheggio su tettoie)
  • Palasport di Mili – SS114 Orientale Sicula, 98132 ME
  • Villa Dante – Via Luciana, 12, 98124 ME (copertura piscina)
  • Palestra Juvara – Via Gran Priorato, 5, 98121 ME
  • Palazzetto dello sport Pala-Russello – Gravitelli Superiore, Vico Pietrasanta, 98122 ME
  • Istituto comprensivo Villa Lina – via Torrente S. Nicola, 98121 ME
    In dettaglio, è previsto che ciascun impianto abbia una potenza massima di 100 kWp, per un
    totale complessivo non superiore a 350 kWp”.

Si legge nel documento: “Nel territorio messinese sono stati individuati diversi immobili comunali potenzialmente idonei per l’installazione di impianti fotovoltaici, al fine di costituire Comunità energetiche rinnovabili. Tuttavia, è importante sottolineare che la selezione definitiva degli immobili e la loro ubicazione potrebbero essere soggette a variazioni in base a eventuali criticità che potrebbero emergere durante la redazione del progetto di fattibilità tecnico economica (Pfte), quali problemi di natura statica, manutentiva o altri fattori ostativi”.

Nella foto l’impianto fotovoltaico a Palazzo Zanca.