Saranno 3 e non 10 i chilometri di doppio senso che gli automobilisti messinesi, siciliani e non, dovranno percorrere in direzione Messina provenendo dalla riviera tirrenica e da Palermo. Non più il tanto temuto lunghissimo tratto che avrebbe portato in coda dal viadotto Tarantonio centinaia di guidatori, ma un bypass che partirà dalla galleria Baglio per “riagganciarsi” a Boccetta. La Commissione viabilità si è riunita stamattina per approfondire quanto già detto dal Cas qualche giorno fa, con il responsabile unico del procedimento e direttore generale del Cas, Salvatore Minaldi, l’ingegnere Stefania Ferlazzo e il geometra Amedeo Branca.
Ribadito quanto già detto a metà dicembre. Il bypass di Baglio si farà e sarà pronto dal 15 marzo, mentre il viadotto Ritiro sarà aperto dal 15 gennaio, per due mesi, liberando la circolazione. Alla nuova chiusura di metà marzo, si verificherà la contemporanea demolizione della vecchia campata di uscita a Giostra e si provvederà poi al completamento dell’opera. A spiegarlo sono stati l’ingegnere Ferlazzo e il geometra Branca.
La Toto Costruzioni, che dovrà progettare e preparare il bypass, metterà sul piatto anche un sistema di videocamere per sorvegliare costantemente il tratto interessato. La ditta segnalerà immediatamente eventuali incidenti al Cas e alle autorità, per intervenire immediatamente.
Ma quando si tornerà alla normalità? Secondo il geometra Branca e il direttore generale Minaldi, che ha chiuso i lavori arrivando proprio nei minuti finali della commissione, “il viadotto sarà consegnato nella prima parte di agosto. Il tratto di autostrada sarà completato entro ferragosto”. Non saranno comunque mesi semplici per la viabilità cittadina, proprio per quei tre chilometri di doppio senso che rischiano di generare lunghe code. Ovvio che 3 km siano meglio di 10, ma altrettanto vero è che i messinesi attendono ormai da anni l’arrivo di una normalità che ha il sapore di straordinarietà.
“Il viadotto Ritiro non era sicuro, ricordiamolo – ha sottolineato Minaldi -, lo sforzo finanziario oltre che tecnico del Cas è molto rilevante. Si aggiunge alle risorse già spese per le precedenti manutenzioni straordinarie e ordinarie. L’autostrada ha 55 anni d’età per tre quarti del suo percorso. Pensavamo che le opere fossero eterne ma non è così. Oggi l’opinione pubblica si è resa conto di questo attraverso i fatti tragici successi. Per questo dobbiamo lavorare per tenerla in sicurezza costantemente. Riguarda struttura, sovrastruttura, illuminazione, la messaggeria variabile. Ogni euro che spostiamo da una parte all’altra privilegiando un tratto e non un altro ricordatevi che viene tolto ad altri”.