Politica

Messina. Zona Falcata, pronte le analisi della contaminazione

“Le indagini previste dal piano di caratterizzazione ambientale approvato dalla Regione Siciliana sono terminate. Venerdì comunicheremo i risultati e la programmazione dei prossimi passi”. Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto di Messina, Mario Mega, annuncia la conclusione della prima fase.

L’analisi della contaminazione è stata diretta da Sogesid, società del Ministero della transizione ecologica e del Ministero delle infrastrutture, e condotta da un raggruppamento temporaneo di ditte specializzate con capogruppo la Cada snc di Menfi (Agrigento), per un importo di circa mezzo milione.

La caratterizzazione segue le indagini preliminari che erano state presentate a settembre 2019. “Si registra una seria contaminazione di tutta l’area interessata dalle indagini” – si leggeva in quell’analisi, in questo correlato i dettagli.

Sogesid predisporrà lo studio dei dati che risulteranno da campionamenti e analisi di laboratorio. Poi si potrà firmare un nuovo accordo esecutivo, che fa già parte dell’intesa, per avere lo studio di fattibilità tecnico economica, con varie soluzioni progettuali per le bonifiche.

I fondi necessari

Ma ovviamente serviranno i fondi. Una parte della Zona Falcata, 700mila metri quadri, è stata inserita tra i “siti orfani”, cioè aree industriali dismesse, finanziati dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Sempre sullo stesso piano, la deputata messinese Matilde Siracusano aveva proposto un emendamento, che è stato bocciato, per stanziare 50 milioni, 10 milioni per anno dal 2022 al 2026, per la bonifica e il risanamento ambientale e urbano della Zona Falcata.

La Siracusano, però, ha ricevuto rassicurazioni dalla ministra Mara Carfagna per un nuovo decreto di finanziamento.