L
Nuovo affondo dell’ex amministrazione Accorinti contro De Luca.
In una nota di Messinaccomuna gli ex amministratori si soffermano su quelle che definiscono le 3 p del sindaco che veste i panni del cavaliere solitario ma non lo è.
P-1: i politici. De Luca si rimangia subito la promessa elettorale più importante sui servizi pubblici: aveva giurato l’azzeramento delle società partecipate, e invece le moltiplica. Contro la prudenza di chi amministra un Comune in predissesto e contro la legge-Madia, anziché ricorrere all’amministratore unico, crea nuovi consigli di amministrazione. Così ci sono tre poltrone per partecipata anziché una. E sulle caselle delle nomine fiduciarie troviamo, oltre al “serbatoio” FENAPI, i “cappelli” di D’Alia e Picciolo, nel “silenzio approvante” di un Consiglio Comunale che (con le eccezioni del capogruppo PD e dei 5S) approva in 5 minuti provvedimenti ingiustificatamente pesanti per i messinesi.
P-2: i palazzinari. De Luca annuncia immediatamente: “azzereremo il Salvacolline”. La lobby della “seconda p” aveva già lavorato con impegno per sabotare lo strumento urbanistico di tutela del territorio tecnicamente più avanzato d’Italia, paralizzando per due anni la discussione della “Variante di Salvaguardia”. Alla fine, con la colpevole complicità della maggioranza del Consiglio, la variante non viene discussa, attendendo che “tempi migliori” possano risuscitare i due milioni di metri cubi di edificabilità sulle colline eliminati dalla Variante. I palazzinari ringraziano.
P-3: il ponte. Ed ecco la lobby dell’ultima “p”. Promettere cose che non realizza o che non sono nelle sue competenze è, per De Luca, una specialità: sbaraccamento, licenziamento dei dirigenti, stabilizzazione dei precari, chiusura del tram, tram volante, casinò a Palazzo Zanca, chiusura delle partecipate, revoca del palagiustizia. Però col ponte sullo Stretto non si scherza. È un progetto azzerato, definanziato dal Governo, coi vincoli scaduti, obsoleto nella concezione prima che nella soluzione progettuale, su cui il Sindaco non ha alcuna competenza. Ma il grande fantasma è buono per tutte le stagioni: distrae, attrae, mobilita. E poi, hai visto mai, la lobby del ponte lavora alacremente in Regione e adesso magari cerca sponde nella Lega(!) per resuscitare il morto. La “p numero 3” ringrazia.
De Luca, conclude la nota, crede di amministrare una città di rango metropolitano con annunci roboanti e vuoti, fa danni con le sue “provocazioni” e procede con nomine onerose, paralisi di procedure amministrative e progetti impossibili.