Politica

MessinAccomuna: “De Luca mortifica le istituzioni”. Chiesto un accesso agli atti

«Mentre il Sindaco De Luca porta in scena un altro atto della sua farsesca recita, i messinesi non restano a guardare, ma chiedono spiegazioni alle Istituzioni che Cateno mortifica. Si è parlato di ripetute violazioni di norma, riferendosi alla mancata apertura delle scuole, alla richiesta di chiusura al pubblico degli uffici, alle ferie forzate ai dipendenti. A questo aggiungiamo che De Luca ha rifiutato di indire elezioni imposte dalla legge, ha “rimesso” la fascia di sindaco metropolitano, ha continuato a usare (abusare?) la sua funzione di sindaco e di sindaco metropolitano per fare campagna elettorale. Comportamenti che mostrano spregio delle istituzioni e strumentalità. Ma che potrebbero costituire qualcosa di più grave».

Da questa dura presa di posizione, Messinaccomuna ha deciso di porre la lente di ingrandimento sulle attività del sindaco De Luca. Con un precisa motivazione.

«Chi omette consapevolmente e senza impedimento atti dovuti e urgenti, il cui mancato adempimento turba l’ordine pubblico, viola il codice penale. Lo stesso vale per chi interrompe un pubblico servizio o per chi abusa di una carica. Tra l’altro, la mancata indizione dei comizi ha un costo e l’assenza di una motivazione seria e concreta fa di questo un danno erariale, di cui deve rispondere personalmente chi se ne è reso responsabile. Al di là della loro insulsaggine, le sceneggiate di De Luca costituiscono reato?»

Per capirne di più i cittadini di messinAccomuna hanno attivato un accesso civico generalizzato verso la Città Metropolitana chiedendo di ricevere tutti gli atti, formali e informali, relativi alla mancata indizione dei comizi elettorali per il Consiglio Metropolitano. Lo stesso hanno fatto verso la Prefettura per essere informati delle modalità e delle formalità con cui De Luca avrebbe “consegnato” la fascia di Sindaco Metropolitano alla Prefettura lo scorso primo maggio.

“Se questi atti sono “seri”, il rischio che costituiscano reato è rilevante, altrimenti sono recite banali, farse che mortificano le istituzioni e che danno il segno di un comportamento incapace di rappresentare politicamente e istituzionalmente la città e i suoi cittadini».