Prosegue lo stato di agitazione dei lavortatori della Messinambiente che, dopo avere manifestato davanti alla sede dell’Ato e non essere stati ricevuti dal Commissario Ruggeri, si erano recati a palazzo Zanca chiedendo a gran voce la revoca del bando di gara per l’affidamento dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti ad una società privata alternativa alla Messinambiente, società a totale capitale pubblico. L’incontro con il sindaco, ottenuto in tarda mattinata dopo che un lavoratore si era arrampicato su un cornicione minacciandi gesti estremi, non ha però rasserenato gli animi alimentando anzi preoccupazioni sul mantenimento dei livelli occupazionali nel caso da parte della società eventualmente subentrante. “Ancor più dopo l’incontro di questa mattina chiediamo la revoca del bando di gara perché non vengono assicurati i livelli occupazionali attuali e men che mai quelli comprensivi degli 80 lavoratori da reintegrare. Oltre a tutte le preplessità e preoccupazioni circa la qualità del servizio e l’inevitabile aumento dei costi a carico dei cittadini. Una previsione facile a farsi: basta guardare ai comuni limitrofi”, spiegano Clara Crocè, segretario generale della Fp Messina e Silvio Lasagni segretario generale della Utltrasporti Messina. L’Ato 3 intanto ha convocato le parti per lunedì prossimo, 27 luglio alle ore 17.30. Sul nodo Ato3 /Messinambiente/Comune di Messina gravano intanto due incognite giudiziare: il contenzioso presso il Cga sulla durata della società e il ricorso al Tar presnetato dalla Messinabiente contro il bando di gara che verrà discusso il prossimo 10 luglio.
“Una serie di impasse provocate da sindaco e commissario liquidatore che stanno moltiplicando gli oneri e disagi a carico dei cittadini e che hanno trascinato la città e i lavoratori in un vicolo cieco dal quale si potrà uscire solo con la revoca del bando”, concludono Crocè e Lasagni.