Quasi 35 anni, un curriculum ricco di esperienze, una mente brillante, tanto studio, numerosi traguardi già raggiunti, ambizione, soddisfazioni, sacrificio e alla fine anche l’inevitabile nostalgia. Nostalgia di chi sta riuscendo a realizzare i propri sogni ma per farlo ha messo in conto di lasciare giovanissimo casa, amici, famiglia, radici. Nostalgia di chi torna a Messina ormai sono nelle feste e ogni volta che si riesce a scappare per respirare un po’ di aria di casa. Questa è la storia di Vincenzo, ma potrebbe essere la storia di uno dei troppi giovani che partito a 19 anni da Messina alla fine non è più riuscito a tornare e ha costruito addirittura fuori dall’Italia la sua “casa”. Una storia che parla di un’eccellenza messinese che qui non avrebbe avuto gli spazi giusti e le opportunità.
Vincenzo Calabrò è un messinese che compirà 35 anni il prossimo 2 dicembre. Già alle scuole superiori aveva capito che il suo mondo sarebbe stato quello tecnico-scientifico e si diplomò con il massimo dei voti presso l’Istituto Tecnico Industriale Verona Trento. Poi la decisione di continuare gli studi fuori: nel 2001 ha messo tutto in valigia è si è trasferito in Toscana per iniziare gli studi di ingegneria informatica all’Università di Pisa. Quindi nel 2004 è arrivata la laurea triennale, sempre con il massimo dei voti, e da lì la svolta verso quello che sarebbe davvero diventato il suo mondo: l’ingegneria moderna, l’automazione e la robotica. Nel primo semestre del 2005, quando era ancora uno studente, ha ottenuto un contratto per sviluppare l’attuale piattaforma di eLearning adottata dal Dipartimento di Sistemi Elettrici ed Automazione (DSEA) dell’Università di Pisa. Durante il master in ingegneria dell’Automazione ha avuto il piacere di visitare, durante il primo semestre del 2006, l’università tecnica di Delft (TU Delft) in Olanda, acquisendo nuovi ed importanti strumenti tecnici e diverse metodologie di controllo e modellazione di sistemi dinamici. Rientrato in Italia ha iniziato a lavorare sulla tesi di laurea incentrata sull’utilizzo di robot filoguidati per l’archeologia sottomarina, ottenendo il primo contratto con il centro inter-universitario di ricerca sui sistemi integrati per l’ambiente marino (ISME). Il risultato di tale tesi è stato impiegato all’interno del progetto europeo VENUS (Esplorazione Virtuale dei Siti Archeologici Sottomarini) e Vincenzo ha discusso la sua tesi di laurea magistrale nel 2008, laureandosi con 110/110 e lode in ingegneria dell’automazione. Lo stesso anno, ha ottenuto un contratto con il centro di ricerca della NATO sui sistemi sottomarini (NURC), sviluppando un sistema strategico, che attraverso l’utilizzo di veicoli autonomi, riduce considerevolmente gli effetti di attacchi terroristici in ambienti marini.
Conclusa l’esperienza trimestrale di assistente alla ricerca, ottiene un ulteriore contratto con l’ISME per lo sviluppo di un sistema di integrazione dati per migliorare la navigazione sottomarina di robot filoguidati all’interno del progetto EPOCH, una rete di eccellenza europea sui sistemi marini per l’archeologia. Nel 2009 viene ammesso nella scuola di dottorato Leonardo da Vinci di Pisa, dove intraprende gli studi avanzati nel campo della robotica e dell’automatica. Durante il triennio 2009-2011, all’interno delle attività di dottorato, ha partecipato a numerose scuole di perfezionamento, conferenze internazionali e progetti. In particolare, ha partecipato a progetti europei sulla robotica marina cooperativa (CO3AUV), reti acustiche subacquee (UAN), progetti regionali sull’archeologia sottomarina con sciami di veicoli (Thesaurus) ed è anche autore e principale ideatore di un veicolo marino ibrido finanziato dal Ministero della Difesa italiana.
Autore di svariati articoli tecnico-scientifici e capitoli di libri sui sistemi robotici sottomarini ed il loro utilizzo, ha anche contribuito attivamente alla didattica in qualità di assistente per i corsi di Teoria dei Sistemi, Identificazione dei Sistemi e Sistemi Subacquei, sotto la supervisione del prof. Andrea Caiti, suo relatore durante gli anni della scuola di dottorato. Nel gennaio 2012 ottiene l’utimo contratto con l’ISME, all’interno del progetto Thesaurus. Nel mese di giugno discute la sua tesi di dottorato davanti ad una commissione internazionale di prestigio, e lo stesso mese prende contatto con la Kongsberg Maritime (KM), industria leader mondiale nel mercato dei piloti automatici e sistemi di controllo per imbarcazioni e piattaforme offshore. Nel mese di novembre 2012, conclude il contratto con l’ISME per intraprendere una nuova avventura come ingegnere principale del gruppo di cibernetica marina della Kongsberg Maritime. Un ingaggio importante che lo porta a trasferirsi in Norvegia, dove inizia a lavorare sulla ricerca di sistemi di controllo avanzati per veicoli marini di superficie.
Oggi Vincenzo vive ad Oslo, dove continua ad esercitare la sua attività professionale presso la Norwegian Subsea, un’azienda del settore nella quale ha anche una partecipazione. Nei suoi anni di studio in Olanda ha anche conosciuto Daniella, studentessa brasiliana che oggi è sua moglie. Nella loro vita due anni e mezzo fa è arrivata Nina, piccola norvegese di nascita ma con nazionalità e cittadinanza italiana. La Sicilia, Messina, sono il luogo delle vacanze estive, il posto in cui vivono i nonni che vedono crescere la loro nipotina su Skype.
«Sebbene la vita mi abbia spinto dalle calde terre siciliane alle fredde terre norvegesi, nel cuor mio sogno una nuova città di Messina capace di dare spazio ed opportunità ai tutti i giovani ricercatori che come me, inseguendo le loro passioni, si sono tanto allontanati dalla loro città natale» dice oggi Vincenzo che ha avuto la possibilità di realizzare ciò che desiderava ma che inevitabilmente lascia un pezzo di se stesso tra il mare e il sole dello Stretto.
Francesca Stornante