Nei prossimi giorni gran parte dell’Italia farà i conti con l’arrivo della prima, significativa, onda di calore dell’estate 2021. Sul bacino centrale del Mediterraneo è attivo un promontorio anticiclonico dinamico, supportato lungo il proprio bordo più occidentale da aria calda d’estrazione sub-tropicale, in risalita dall’entroterra desertico algerino. Questa struttura anticiclonica, che garantisce maggiore stabilità e clima secco, specie al centro-sud, contribuirà a rallentare il flusso perturbato oceanico, al traverso dell’Europa centro-occidentale, deponendo a favore di una progressiva ondulazione (“meridianizzazione” del flusso) di quest’ultimo in sede europea.
Sul nord Atlantico, si nota la discesa di un vasto blocco di aria piuttosto fredda, di tipo polare marittima, che dal mare della Groenlandia, scivolando lungo il bordo più orientale dell’anticiclone delle Azzorre, tende a scendere in direzione dell’Atlantico britannico, fino ad interessare il Regno Unito, nord della Spagna e Portogallo, dove si verificherà un consistente calo delle temperature, su valori di gran lunga inferiori alle medie di giugno. Questa discesa di aria piuttosto fredda, verso l’Europa centro-occidentale, darà l’input necessario ad incentivare l’evoluzione del flusso perturbato principale, in ingresso sul continente europeo, in una serie di grandi ondulazioni che rimarranno semi/stazionarie nei medesimi luoghi per più giorni, agevolando un cospicuo scambio di calore fra i tropici e il polo. Proprio come avviene durante gli “scambi meridiani”, con una circolazione atmosferica spiccatamente meridiana, in cui i flussi sinottici si orientano lungo i meridiani, caratterizzata da una continua alternanza fra saccature colme di aria fredda polare marittima e rimonte calde subtropicali, che alimenteranno importanti ondate di calore dirette verso la fascia temperata.
In questo caso l’Italia trovandosi nel bel mezzo fra due saccature, la prima diretta verso l’Atlantico portoghese e la seconda ad est degli Urali, sul bassopiano della Siberia occidentale, si troverà nel bel mezzo della traiettoria di un’onda di calore che risalirà il margine più orientale (quello ascendente per intenderci) della saccatura atlantica, la quale si troverà ad aspirare parte dell’aria molto calda e secca che in questi giorni si sta accumulando sopra i vasti deserti del Maghreb, a seguito dell’intensa insolazione che caratterizza questi luoghi proprio in questo periodo dell’anno. Già in alcune località del Sahara algerino i termometri hanno ampiamente varcato la soglia dei +45°C +46°C all’ombra.
Ciò spiega l’origine della dinamica di flusso che dal prossimo weekend convoglierà verso le nostre regioni la prima significativa ondata di calore della stagione che potrebbe regalarci i primi over +37°C +38°C, localmente anche +39°C +40°C, sulle aree più interne della Sicilia e della Sardegna, dove si accenderà una vera e propria “fornace”, agevolata pure dalle “subsidenze atmosferiche” (lenti moti discendenti in seno alla colonna d’aria, indotti dai geopotenziali molto elevati in quota). La calura, a partire da domenica, si dovrebbe fare parecchio pesante sulla Sicilia, dove nelle aree interne i termometri con una certa facilità potranno varcare punte di +43°C +44°C. Mentre sulle aree costiere, grazie anche al soffio delle brezze, il caldo sarà meno intenso. Ma accompagnato, purtroppo, da elevati indici di umidità relativa che soprattutto durante le ore serali e notturne ci faranno patire la calura, con temperature minime che difficilmente scenderanno sotto i +23°C +24°C.