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Meteo Messina: domani occhio a quella insidiosa convergenza, rischio forti temporali

Dopo le piogge e i temporali dello scorso fine settimana, che ha dispensato accumuli veramente abbondanti sulla dorsale dei monti Peloritani e sul versante orientale etneo (piogge preziosissime per le nostre risorse idriche debilitate dalla grave siccità del 2020), una nuova perturbazione di origine atlantica si appresta a raggiungere Calabria e Sicilia, dispensando nuove importanti precipitazioni. Lo stesso fronte responsabile delle nevicate che oggi stanno imbiancando, sino al piano, diverse località di pianura, domani raggiungerà il messinese, producendo piogge e anche dei locali fenomeni temporaleschi. La tesa ventilazione da Sud che da qualche oretta si è alzata dentro lo Stretto di Messina sta ad indicarci l’imminente peggioramento che entrerà di scena nella mattinata di domani.

Le abbondanti piogge in risalita verso il comprensorio ionico e lo Stretto domani

Domani, giovedì 3 dicembre 2020, il maltempo interesserà buona parte del messinese, con piogge diffuse, ma anche dei temporali “pelo costa”, che dal catanese potranno risalire in direzione del taorminese, l’area dei Capi e lo Stretto di Messina, a causa di una linea di convergenza venti al suolo, fra venti di maestrale e di ostro, che dovràessere monitorata, fino al suo spostamento verso lo Ionio. Generalmente quando queste zone di convergenza del vento si presentano davanti il passaggio del fronte freddo possono dare origine a temporali particolarmente “energetici” che tendono a dissolversi solo in presenza di fattori termodinamici sfavorevoli.

La linea di convergenza vento attesa domani mattina fra venti di ostro e maestrale

In questo caso i venti di maestrale, essendo più freschi e densi, si inseriranno al di sotto dei più caldi e umidi venti di ostro che spireranno sullo Ionio, costringendo quest’ultimi a sollevarsi bruscamente verso l’alto, originando cosìforti correnti ascensionali (moti convettivi) che favoriranno lo sviluppo di una lunga “cintura di cumulonembi” (nubi alte più di 12-13 km), forieri di piogge e temporali. Nella mattinata di domani i fenomeni più intensi dovrebbero interessare i comuni della costa ionica messinese e i quartieri della zona sud della città, fra Giampilieri e Tremestieri, dove transiteranno nuclei precipitativi che presenteranno al proprio interno anche possibili nubifragi, in grado scaricare abbondantissimi accumuli pluviometrici nelle aree pedemontane del versante orientale dei Peloritani. In meno di 1-2 ore potrebbe cadere tanta pioggia, ma si tratterà di nuclei, come al solito, estremamente localizzati. Inoltre, fortunatamente, domani non avremo la classica situazione di blocco (alta pressione a est) che rallenta i fronti perturbati, rendendoli stazionari anche per 12-24 ore.

Pero nel corso della mattinata questa linea temporalesca, prima di allontanarsi verso le coste calabresi, risalendo la costa ionica e l’area dello Stretto di Messina, rischia di scaricare apporti pluviometrici anche significativi lungo buona parte della dorsale peloritana, capaci di determinare temporanei allagamenti sui centri abitati e l’istantanea piena di fiumare e piccoli corsi d’acqua. Poi fra il pomeriggio e la serata, il passaggio del fronte freddo, con la successiva rotazione delle correnti da NW a tutte le quote, determinerà nuove piogge e rovesci intermittenti sulla costa tirrenica e sulla città, mentre le temperature subiranno un deciso calo termico, tanto che le minime notturne potranno spingersi fin sotto la soglia dei +11°C +12°C, in un ambiente saturo, con valori di umidità relativa fra il 90% e il 100%.

Venerdì 4 dicembre tempo in rapido miglioramento, con l’allontanamento di questa perturbazione in direzione della Grecia e dell’Albania. Nonostante le schiarite già al suolo avremo i primi segnali del successivo peggioramento atteso già dal weekend successivo, con la rotazione dei venti da Sud e S-SE. Una nuova perturbazione atlantica ci interesserà nel fine settimana, dispensando nuove piogge da sabato 4 dicembre sui settori ionici e sull’area dei Peloritani. Piogge molto importanti per l’ecosistema dei nostri boschi e delle nostre campagne, messo a dura prova da un’annata davvero disastrosa dal punto di vista pluviometrico. Seconda solo alla terribile siccità del 1989, quando in città caddero solo 443,8 mm annui, su una media di ben 950 mm.