Con il ritorno sul bacino centrale del mar Mediterraneo di un promontorio anticiclonico dinamico sub-tropicale, supportato lungo il suo margine più occidentale da masse d’aria più calde in risalita dall’entroterra desertico nord africano, sui mari che circondano le nostre regioni, ancora piuttosto freddi, potrebbero comparire le prime affascinanti “nebbie di mare”. Proprio qualche giorno abbiamo parlato del fenomeno della “lupa” che potrebbe presentarsi nei prossimi giorni, non appena una massa d’aria calda e abbastanza umida scorrerà sopra le più fredde acque del mare, favorendo la rapida condensazione del vapore acqueo in essa contenuto.
Proprio nella serata di domenica 19 aprile 2020 sullo Ionio si presenteranno i giusti ingredienti per vedere le affascinanti “nebbie di mare”. Difatti, la debole ventilazione sciroccale al suolo, attiva lungo il bordo più occidentale del promontorio anticiclonico disteso sul Mediterraneo centro-orientale, piloterà nei bassi strati una massa di aria umidissima, caratterizzata da umidità relativa elevatissima nello strato prossimo al mare (>95%). Questa massa d’aria molto umida transiterà lentamente sopra una vasta superficie marina fredda, al di sotto di uno strato di aria più secca (già dai 500 metri l’aria sarà più secca) in quota e “subsidenze” (deboli moti discendenti) in un modesto regime anticiclonico che faranno stagnare l’umidità in basso.
Un mix quasi perfetto per la formazione di estesi banchi di nebbia in mare aperto, soprattutto fra la serata e la nottata successiva. Il vento, molto debole, meridionale, in seguito potrebbe spingere questi banchi di nebbia fino alle coste della Calabria ionica, Sicilia orientale e del Salento, causando su queste delle importanti riduzioni della visibilità orizzontale. La debole ventilazione da Sud e sud-est potrebbe spingere alcuni di questi banchi di nebbia fino in prossimità delle coste ioniche del messinese e lungo l’imboccatura sud dello Stretto, nel corso della nottata fra domenica 19 e lunedì 20 aprile 2020.
In ambito previsionale è davvero difficile poter prevedere il punto esatto nel mare in cui nascono i banchi di nebbia, anche perché basta una minima variazione di vento, umidità relativa e pressione per determinare il dissipamento, o l’intensificazione. Ma analizzando i dati relativi all’umidità relativa nei bassi strati, al vento e alla presenza di moti discendenti alle quote più elevate (in regime anticiclonico) possiamo valutare se vi siano le condizioni ideali alla sua manifestazione.