Lo spalancamento della porta atlantica sta favorendo l’ingresso di una serie di perturbazioni e sistemi frontali oceanici che apporteranno nuove abbondanti precipitazioni su buona parte del territorio nazionale, con tantissima neve al nord, e piogge diffuse e temporali sulle regioni del centro-sud. Dopo le abbondanti piogge cadute ieri, specie sul capoluogo, una nuova intensa perturbazione si appresta ad interessare la Sicilia e la Calabria, dispensando precipitazioni, anche molto abbondanti. Per certi versi il peggioramento atteso nella serata di domani sarà analogo a quello vissuto lo scorso sabato, con il probabile ritorno dell’effetto Alcantara Agrò sull’area dei Peloritani meridionali. Il passaggio di questo intenso sistema frontale, proveniente dal Mediterraneo occidentale, sarà preceduto dall’attivazione nei bassi strati di una sostenuta ventilazione di scirocco che nel pomeriggio di domani raggiungerà la soglia d’attenzione, sia sulla costa ionica che su quella tirrenica orientale del messinese (fino alla piana di Milazzo e Barcellona). L’intenso flusso sciroccale, da SE e S-SE all’interno dello Stretto di Messina verrà amplificato dall’effetto “Venturi”, tanto che in serata si potrebbero registrare raffiche superiori ai 60-70 km/h (ben più forti sui crinali dei Peloritani).
Lo scirocco, intensificandosi fra il pomeriggio e la serata di domani, determinerà pure un notevole incremento del moto ondoso, con lo Ionio e lo Stretto di Messina che passeranno da molto mossi ad agitati, favorendo la formazione di onde, alte anche più di 2,5-3,0 metri, che potranno, domani sera, generare deboli mareggiate sulle coste, da Capo Taormina fino alla zona Falcata. Onde consistenti, ma di minore ampiezza, per l’effetto “diffrazione” del promontorio di San Raineri, raggiungeranno pure il litorale nord di Messina, fino alla punta di Capo Peloro. Questa impetuosa ventilazione sud-orientale, che renderà lo Stretto di Messina molto mosso, e lo Ionio agitato, precederà l’avanzata nei bassi strati di un intenso sistema frontale, associato a un minimo di bassa pressione, profondo sui 998 hPa (secondo le ultime stime dei nostri modelli), che si andrà a sviluppare sul settore occidentale del basso Tirreno, non lontano dalle coste del trapanese. Già fra la tarda mattinata e il primo pomeriggio di domani, l’interazione delle umide correnti da sud-est con la dorsale peloritana, produrrà le prime piogge sulle vallate ioniche. Specialmente lungo il versante orientale dei monti Peloritani meridionali, dove si potranno registrare accumuli pluviometrici importanti.
Con l’ulteriore intensificazione delle correnti meridionali in quota le forti piogge che si svilupperanno sul versante ionico dei Peloritani andranno a sconfinare sul litorale tirrenico, fra barcellonese e milazzese, per l’attivazione del cosiddetto effetto “Alcantara-Agrò”, che si verifica quando la dorsale peloritana viene sferzata da possenti flussi sciroccali, derivati da grandi differenze di pressione fra il basso Tirreno e lo Ionio. Proprio in questa zona si accende una dinamica di correnti molto particolare che favorisce l’afflusso di enormi quantità di umidità e vapore acqueo, pronto alla condensazione e allo sviluppo di compatti addensamenti nuvolosi pronti a dare luogo a precipitazioni alle volte abbondanti. Su tutto un ruolo determinante lo gioca la componente delle correnti, sia in quota (quindi sopra i crinali montuosi) che nei bassi strati (lungo le strette vallate). Quando la componente assume una direzione da S-SE o SE, sia in quota che al suolo, allora il gioco è fatto. Qui poi entra in scena la vallata dell’Alcantara, e in misura minore pure la val d’Agrò, dove scorrono gli omonimi corsi d‘acqua. Molto spesso, quando le correnti si orientano da SE a tutte le quote (nella medio-alta troposfera), l’aria molto umida e pesante che sale dallo Ionio verso il versante orientale di Etna e i Peloritani, in parte, si incanala all’interno dell’Alcantara e della valle d’Agrò, penetrando per chilometri fino all’entroterra. L’aria molto umida, in ingresso dallo Ionio, incanalandosi dentro le strette vallate ioniche, fra Etna e Peloritani, è costretta a valicare i primi comprensori montuosi, che rappresentano il versante meridionale della dorsale nebroidea. Per una forzatura orografica la massa d’aria molto tiepida e carica di umidità viene costretta a sollevarsi verso l’alto lungo la parte più alta del bacino dell’Alcantara.
Salendo di quota si raffreda, favorendo la condensazione del vapore acqueo e il successivo sviluppo di imponenti annuvolamenti cumuliformi (cumuli, cumulonembi) lungo il crinale esposto a sud. La presenza in quota di una forte ventilazione meridionale, in genere o da Sud o Sud-ovest, che scorre a gran velocità sopra la catena montuosa, va ad esaltare le cumulogenesi orografiche che si vengono a formare in loco (tra il versante nord dell’Etna, il sud dei Peloritani e il sud dei Nebrodi) fino al punto da farle tracimare sull’altro versante, ossia quello che si affaccia al Tirreno, causando piogge molto intense e persistenti per ore (fino a quando non si placa il flusso sciroccale e i venti ruotano).
Sabato 5 dicembre, sin dal mattino, sarà una giornata caratterizzata da cieli nuvolosi o irregolarmente nuvolosi, con densi nuvoloni scuri che correranno da sud verso nord lungo i Peloritani. Fin dalla mattinata le prime piogge bagneranno il basso messinese ionico e l’area dei Peloritani meridionali. Nel corso della giornata, fra tarda mattinata e prime ore del pomeriggio, la fenomenologia andrà ad estendersi molto gradualmente al resto della fascia ionica, sconfinando fino ai settori meridionali dello Stretto. In serata, con l’intensificarsi della ventilazione meridionale in quota, i fenomeni sconfineranno sull’area tirrenica, scavalcando il crinale dei Peloritani. Con molta probabilità sottovento all’Etna si formerà una linea di grossi cumuli e cumulonembi che si muoverà verso l’alta valle dell’Alcantara, fino a sconfinare verso Castroreale, il barcellonese e il milazzese, dove si potrebbero verificare dei rovesci, a tratti pure intensi. Su queste zone si potrebbero verificare, in tarda serata/notte, dei nubifragi localizzati che potrebbero creare locali criticità di carattere idraulico e idrogeologico.
Sull’area dello Stretto, a parte qualche pioggia e qualche possibile rovescio, che interesserà soprattutto i quartieri della zona sud, il grosso dei fenomeni dovrebbe arrivare non prima della mattinata di domenica 6 dicembre, con il transito del ramo freddo del sistema frontale che scaccerà le umide e tiepide correnti sciroccali, generando pero nubi temporalesche, anche piuttosto imponenti, che risaliranno lo Stretto di Messina, da sud verso nord, con una possibile “v-shaped storm” che dallo Stretto risalirà verso il Tirreno, causando piogge diffuse, ma anche rovesci e temporali, caratterizzati da elevati indici di rain/rate, e quindi potenzialmente “energetici”, da causare locali criticità idrauliche nelle aree fortemente urbanizzate in modo disordinato (dove anche con <20 mm in 4 ore si generano allagamenti). Le abbondanti piogge cadranno su terreni già resi saturi dalle piogge abbondanti delle ultime ore. Ciò, purtroppo, accrescerà il pericolo di eventuali frane e smottamenti.