In queste ore il tempo volge al peggioramento, causa l’isolamento sul medio-alto Tirreno di una depressione mediterranea, pronta a scivolare molto rapidamente in direzione del Canale di Sicilia, già entro la prossima nottata. Tra il tardo pomeriggio e la serata l’affondo di questo minimo di bassa pressione causerà un rapido peggioramento del tempo pure sulla Sicilia, con piogge e qualche temporale. Il suo rapido spostamento farà in modo che la fenomenologia ad esso associato sia inizialmente di breve durata, con delle piogge sparse che fra la tarda serata odierna, e la successiva nottata, potranno interessare pure il messinese. Va pero detto che l’evoluzione previsionale rischia di subire dei pesanti stravolgimenti, a causa della sempre più probabile trasformazione di questo vortice in un ciclone mediterraneo, dalle caratteristiche subtropicali.
Possibile evoluzione subtropicale?
Fra la tarda nottata e le prime ore di sabato 21 novembre, con l’ulteriore scivolamento del minimo sul Canale di Sicilia, si potrebbe assistere a un processo di “warm seclusion” che si verifica quando l’arretramento del fronte caldo e dell’aria calda pre-frontale, ad esso associato, sul settore post-frontale, porta all’isolamento di una vasta bolla di aria calda, che viene circondata lungo i suoi lati dalle masse d’aria fredde post-frontali, dominanti sul settore occidentale della circolazione ciclonica extratropicale. Tale processo, sopra descritto, porta, così, all’isolamento di un nucleo di aria calda proprio nei pressi del minimo depressionario, facendo assumere al sistema le tipiche caratteristiche “ibride”, sub-tropicali, o nei casi più rilevanti più propriamente tropicali.
In questo caso il ciclone potrebbe evolvere in un ciclone sub-tropicale, con il “cuore caldo” che comparirebbe solo nei bassi strati (850 hPa), mentre alle quote superiori prevale ancora l’aria più fredda, anche se durante l’evoluzione della “tropical transition” il “cuore caldo” può ampliarsi e estendersi verso l’alto. Da notare, inoltre, come l’intenso nucleo di vorticità positiva (valori molto elevati) nella media troposfera (500 hPa) combacerebbe perfettamente con il minimo (e l’occhio) della circolazione depressionaria. Una caratteristica dei sistemi ibridi (subtropicali), o tropicali. Nei cicloni più propriamente tropicali (vedi il caso recente di “Udine”) la convezione è molto più profonda, con imponenti cumulonembi temporaleschi che possono agevolmente superare i 14 km di altezza, vista la maggior quantità di calore latente assorbita dalla superficie marina in un ambiente già di per sé molto umido nei bassi strati.
Quali risvolti sullo scenario previsionale?
L’evoluzione del ciclone, da un sistema extratropicale (tipico delle nostre latitudini) a un sistema subtropicale (caratteristico delle latitudini a cavallo fra il tropico e l’area temperata), avrà come primo effetto un rafforzamento e approfondimento della circolazione ciclonica. Ma al tempo stesso, sia i temporali che i venti molto forti, si concentreranno su un’area ben più ristretta, come il Canale di Sicilia, e le isole, come Pantelleria, Lampedusa e Linosa, che rischiano domani di essere investite da venti molto forti e piogge intense.
Sul messinese sarà l’area ionica a risentire maggiormente degli effetti di questo ciclone subtropicale che si chiuderà a riccio sul Canale di Sicilia, richiamando una intensa ventilazione orientale, e nord-orientale sul Tirreno a largo, nel corso della serata di domani, con un’improvvisa “grecalata” (in discesa dall’Appennino Calabro) che coinvolgerà le isole più settentrionali dell’arcipelago eoliana, come Stromboli o Panarea.
Sulla bassa costa ionica del messinese, in particolare l’area dei Capi, fra Taormina e Sant’Alessio, nella serata di domani potrebbe risentire di un peggioramento, per la risalita delle bande nuvolose periferiche di questo ciclone, che potrebbero apportare piogge diffuse e anche dei temporali. Mentre la costa tirrenica e l’area dello Stretto si troveranno in piena “ombra pluviometrica”, con scarsi o pressochè nulli fenomeni, grazie alla protezione offerta dai rilievi calabresi alla ventilazione orientale.
Questa situazione di forte instabilità sui settori ionici dovrebbe proseguire fino alla giornata di domenica, dato che il ciclone continuerà a rimanere “incastrato” fra il Canale di Sicilia e il basso Ionio. Con questo posizionamento la circolazione depressionaria continuerà a pilotare un umido flusso da E-SE, Est e E-NE, capace di produrre nuove precipitazioni sulla Sicilia orientale, in particolare fra siracusano, catanese e messinese, ma anche sul basso messinese ionico e sulla bassa Calabria ionica.
Questa configurazione bloccata enfatizzerà l’infittimento delle isobare sullo Ionio agevolando l’attivazione di questa umidissima ventilazione orientale che dal tratto di mare ad ovest di Creta e dalle coste più meridionali del Peloponneso si propagheranno allo Ionio, acquistando ulteriore intensità nel tratto di mare ad est della Sicilia, con una componente prevalentemente da E-SE in mare aperto. I venti orientali, in prevalenza da Est e E-NE, solleveranno un bel moto ondoso pure sullo Ionio, con onde lunghe e ben formate che si muoveranno in direzione delle coste della Sicilia orientale e della bassa Calabria ionica, dove fra sabato sera e domenica saranno possibili delle deboli mareggiate. Soprattutto sul reggino ionico, basso messinese, catanese e costa siracusana, dove potranno arrivare “Run-Up” di 3 metri.