MESSINA – Come già anticipato da giorni, in questo articolo, la famosa estate settembrina in questi giorni verrà messa in ombra da una circolazione depressionaria che dalla Grecia, devastata da piogge torrenziali e alluvioni, si è spostata in mezzo allo Ionio, sopra acque superficiali molto calde. Stazionando sopra un vasto tratto di acque calde la depressione (denominata Daniel) si sta evolvendo in un sistema di bassa pressione, dalle caratteristiche “subtropicali”, con tanti temporali che ruotano intorno al minimo depressionario. Sono proprio i temporali a riempire di calore il nucleo della depressione che per questo assume caratteristiche “subtropicali”.
Ciò viene favorito anche dal cosiddetto “blocco ad omega”, una particolare configurazione barica che agevola la stagnazione delle figure di bassa pressione nel medesimo punto. In pratica si forma ogni qual volta che un anticiclone viene circondato, su entrambi i lati, da due differenti circolazioni depressionarie, isolate rispetto al flusso principale delle correnti occidentali, che scorrono alle alte latitudini. Ciò va in modo che la struttura anticiclonica, pressata su entrambi i lati dalle due basse pressioni, formi una omega, che ricorda la famosa lettera greca omega. Tale configurazione barica fa in modo che i venti, a tutte le quote, spirino sempre dalla stessa direzione, per diversi giorni, condizionando in negativo il tempo.
Quasi sempre le configurazioni di blocco comportano il rischio di fenomeni atmosferici estremi o di una certa gravità, come ondate di calore nelle regioni interessate dall’anticiclone, o piogge, forti temporali ed eventi alluvionali, nelle aree influenzate dalla presenza della bassa pressione. Specie se questi blocchi ad omega poi durano per settimane, se non per un intero mese (vedi le ondate di calore in Europa nelle ultime estati).
Diciamo subito che per il Messinese, in particolare per la città di Messina, questo tipo di cicloni rimangono del tutto innocui, fin quando non tendono a muoversi verso ponente, fino all’area di Malta e al Canale di Sicilia. In questo caso il minimo depressionario, anche se finendo sopra le calde acque del mar Libico riuscirà a chiudersi a riccio e intensificarsi, fino a diventare un “medicane” (piccolo uragano mediterraneo), non rappresenterà una minaccia concreta per il nostro territorio. Non tanto per l’ormai arcinoto discorso dell’”ombra pluviometrica” (che poi nei cicloni simil tropicali non conta visto che i temporali si possono formare pure sottovento a un massiccio montuoso), quanto per l’estensione areale dell’area nuvolosa spiraliforme.
In questo tipo di perturbazioni sia i temporali che i venti molto forti, si concentreranno su un’area ben più ristretta, in mare aperto, generalmente con un raggio d’azione non oltre i 100-200 km, mentre i venti più violenti, oltre i 100 km/h, rimangono in azione, nel momento di massima intensità, in un’area di 50-60 km dall’occhio centrale.
Pertanto fino a venerdì 8 settembre sul Messinese si prevede tempo instabile, ma con nubi di passaggio, per lo più stratificazioni derivate dal passaggio di quel che rimane dei temporali in azione sullo Ionio, alternate a schiarite e anche momenti soleggiati. Le precipitazioni, sotto forma di piogge e qualche breve acquazzone, saranno sporadiche e visti i venti di grecale, presenti sia al suolo che in quota (atmosfera barotropica), bagneranno soprattutto la costa tirrenica più occidentale e l’area ionica. Già da venerdì pomeriggio, salvo cambi improvvisi di traiettoria del vortice, la Sicilia uscirà fuori dalla spirale nuvolosa, con un ritorno a condizioni di tempo più soleggiato e caldo.
Spireranno venti di grecale, per lo più moderati, ma con rinforzi nelle prossime ore sull’area delle Eolie e sullo Ionio, a largo, dove il vento da NE potrà raggiungere forza 5/6 Beaufort. Nonostante la ventilazione non particolarmente intensa, un occhio di riguardo dovrà essere dato allo stato del mare sullo Ionio. Qui l’intensa ventilazione orientale attiva sul lato nord del ciclone solleverà un bel moto ondoso, sotto forma di onde lunghe e ben formate pronte a spingersi in direzione delle coste della Sicilia orientale e della bassa Calabria ionica, dove fra domani e venerdì saranno possibili delle deboli mareggiate. Soprattutto sul reggino ionico, basso messinese, catanese e costa siracusana, dove potranno arrivare “Run-Up” di 3 metri. Il Tirreno si manterrà al più mosso, a tratti molto mosso in serata nell’area ad ovest di Lipari, Salina, Panarea e Stromboli, dove l’onda da nord-est avrà lo spazio necessario per crescere in altezza.