Per primi ne avevamo già abbondantemente parlato nei giorni scorsi in questo articolo. I primi tiepidi venti di ostro e scirocco stanno cominciando ad affacciarsi anche sul messinese, spirando fra il debole e il moderato. Il lento avvicinamento dal Mediterraneo occidentale di un ciclone extratropicale (quelli comuni delle nostre latitudini) sta richiamando un flusso di aria molto umida verso le nostre regioni meridionali, sotto forma di venti di scirocco che andranno a intensificarsi a partire dalla giornata di domani, raggiungeranno la soglia d’attenzione, spirando con rinforzi di burrasca fra lo Ionio, lo Stretto di Messina e il basso Tirreno, prospicente alle isole Eolie.
L’intenso flusso sciroccale, da SE e S-SE, che all’interno dello Stretto di Messina verrà amplificato dall’effetto “Venturi”, raggiungerà il suo picco proprio fra la tarda mattinata e il pomeriggio di domani, quando si potranno registrare raffiche fin sui 70-80 km/h, specie lungo l’imboccatura nord dello Stretto. Lo scirocco provocherà anche un notevole incremento del moto ondoso, con lo Ionio e lo Stretto di Messina che passeranno da molto mossi ad agitati, favorendo la formazione di onde, alte anche più di 2,5-3,0 metri, che potranno, domani sera, generare deboli mareggiate sulle coste, da Capo Taormina fino alla zona Falcata. Onde consistenti, ma di minore ampiezza, per l’effetto “diffrazione” del promontorio di San Raineri, raggiungeranno pure il litorale nord di Messina, fino alla punta di Capo Peloro.
Questa impetuosa ventilazione sud-orientale, che renderà lo Stretto di Messina molto mosso, e lo Ionio agitato, precederà l’avanzata nei bassi strati di un intenso sistema frontale, associato al ciclone posizionato ora ad ovest della Sardegna, che nel corso del tardo pomeriggio di domani raggiungerà la Sicilia e il messinese, apportando piogge, rovesci e fenomeni temporaleschi. Specialmente lungo il versante orientale dei monti Peloritani meridionali, dove si potranno registrare accumuli pluviometrici importanti (vedi Antillo). Ma una più attenta analisi delle mappe a nostra disposizione ci suggerisce l’ipotesi che domani si possa realizzare il cosiddetto “effetto Alcantara Agrò”.
Visto la presenza di un forte flusso sciroccale in quota domani le forti piogge potrebbero sconfinare anche sul litorale tirrenico, fra barcellonese e milazzese, per l’attivazione del cosiddetto effetto “Alcantara-Agrò”, che si verifica quando la dorsale peloritana viene sferzata da possenti flussi sciroccali (con raffiche fino a 120-130 km/h sui crinali), derivati da grandi differenze di pressione fra il basso Tirreno e lo Ionio. Proprio in questa zona si accende una dinamica di correnti molto particolare che favorisce l’afflusso di enormi quantità di umidità e vapore acqueo, pronto alla condensazione e allo sviluppo di compatti addensamenti nuvolosi pronti a dare luogo a precipitazioni alle volte abbondanti. Su tutto un ruolo determinante lo gioca la componente delle correnti, sia in quota (quindi sopra i crinali montuosi) che nei bassi strati (lungo le strette vallate).
Quando la componente assume una direzione da S-SE o SE, sia in quota che al suolo, allora il gioco è fatto. Qui poi entra in scena la vallata dell’Alcantara, e in misura minore pure la val d’Agrò, dove scorrono gli omonimi corsi d‘acqua. Molto spesso, quando le correnti si orientano da SE a tutte le quote (nella medio-alta troposfera), l’aria molto umida e pesante che sale dallo Ionio verso il versante orientale di Etna e i Peloritani, in parte, si incanala all’interno dell’Alcantara e della valle d’Agrò, penetrando per chilometri fino all’entroterra. L’aria molto umida, di provenienza ionica, incanalandosi dentro le strette vallate ioniche, fra Etna e Peloritani, è costretta a valicare i primi comprensori montuosi, che rappresentano il versante meridionale della dorsale nebroidea. Per una forzatura orografica la massa d’aria molto tiepida e carica di umidità viene costretta a sollevarsi verso l’alto lungo la parte più alta del bacino dell’Alcantara.
Salendo di quota tenderà a raffreddarsi favorendo la condensazione del vapore acqueo e il successivo sviluppo di imponenti annuvolamenti cumuliformi (cumuli, congesti, cumulonembi) lungo il crinale esposto a sud. La presenza in quota di una forte ventilazione meridionale, in genere o da Sud o Sud-ovest, che scorre a gran velocità sopra la catena montuosa, va ad esaltare le cumulogenesi orografiche che si vengono a formare in loco (tra il versante nord dell’Etna, il sud dei Peloritani e il sud dei Nebrodi) fino al punto da farle tracimare sull’altro versante, ossia quello che si affaccia al Tirreno, causando piogge molto intense e persistenti per ore (fino a quando non si placa il flusso sciroccale).
Nonostante le schiarite della mattinata, del tutto illusorie, quella di domani, sabato 28 novembre, sarà una giornata ventosa e di maltempo fin dalle prime ore del mattino, con piogge diffuse che interesseranno la bassa provincia, e soprattutto l’area dei Peloritani meridionali. Nel corso della giornata, fra tarda mattinata e prime ore del pomeriggio, la fenomenologia andrà ad estendersi molto gradualmente al resto della fascia ionica, sconfinando fino al versante tirrenico, con particolare riguardo per l’area fra l’Alcantara e l’alta val d’Agrò e il barcellonese e il milazzese, dove si potrebbero verificare dei rovesci, a tratti pure intensi, e persino dei nubifragi localizzati che potrebbero creare locali criticità di carattere idraulico e idrogeologico.
Fra il tardo pomeriggio e la successiva serata qualche pioggia o rovescio, con la lenta attenuazione dello scirocco, raggiungerà pure lo Stretto di Messina e il capoluogo peloritano, dove si potrebbero verificare pure dei fenomeni di carattere temporalesco, maggiormente probabili sui quartieri della zona sud. Va detto che, in caso di uno sviluppo completo dell’effetto “Alcantara Agrò”, l’eventuale linea di rovesci e temporali che si svilupperà fra l’Etna e i Peloritani meridionali andrà a sottrarre “energie” ad eventuali sviluppi temporaleschi (sviluppo di cumulonembi) nell’area dello Stretto di Messina, che per questo motivo potrebbe essere del tutto saltata dai fenomeni precipitativi più intensi. Domenica 29 novembre, fra il pomeriggio e la serata, il passaggio dell’occlusione di questo ciclone produrrà delle piogge, da sparse a diffuse, che interesseranno l’intera provincia e lo stesso capoluogo peloritano.